Le voci dei protagonisti di San Gottardo vs Leon Bianco
https://www.friuligol.it/2024/02/29/lcfc-geretti—highlights-di-san-gottardo—-leon-bianco-060478/
Arbitrare, che passione: Luciano Candoni
Luciano Candoni nasce in Argentina dove sole, tango e calcio lo accompagnano nella sua crescita personale e calcistica. Poi, dopo i 16 anni, emigra in Italia e si trasferisce a Cedarchis (UD). Paese che lo accoglie fin da subito e dove Luciano matura come uomo e giocatore.
Giacomo Luvisutti: con la Cantera ho scoperto nuove emozioni
Giacomo Luvisutti, new entry del calcio amatoriale, dopo aver giocato per oltre 15 anni a basket nella squadra del suo paese, l’Olympia di Rivignano, spinto anche dalla sua grande passione per il calcio, passa al calcio a 5 amatoriale. Una scelta dettata dal cuore, una nuova opzione che gli ha rigenerato motivazioni e stimoli. La sua formazione da ingegnere civile gli ha insegnato che per realizzare un idea ci vuole una progettazione, una costruzione, un collaudo e poi continua manutenzione. Fasi che attraversa anche una squadra che vuole crescere, che cerca delle soluzioni vincenti. E Giacomo, nella sua nuova squadra è nello stadio della costruzione dove sta cercando di imparare, di evolversi tecnicamente, di posare quei mattoncini che serviranno per poter essere un buon giocatore di calcetto. Giacomo sa che l’adattamento a nuovi sport è complicato, ma è anche consapevole che con la sua passione potrà superare ogni ostacolo. I tempi di adattamento paiono essere superati, l’amalgama con i compagni sta crescendo e per Giacomo ora è tempo di provare a togliersi qualche bella soddisfazione.
Arbitrare, che passione: Massimo Cescutti
Uno sciatore approdato al calcio. Questa la sintesi della vita sportiva di Massimo Cescutti che, dopo aver praticato in maniera predominante lo sci, decide di mettersi in gioco sui campi di calcio. Senza aver frequentato alcun settore giovanile inizia la sua avventura nel campionato carnico FIGC dove gioca per 10 anni. Una serie di infortuni gli fanno capire che forse è meglio trovare delle soluzioni alternative, magari passare a un calcio più rilassante e dove non ci sono pressioni. Appena gli si presenta l’opportunità veste la maglia del suo paese ( Cabia di Arta Terme), squadra amatoriale con cui si toglie parecchie soddisfazioni. Ma il campo di gioco gli va sempre più stretto. Capisce che impostare le partite, cercare delle soluzioni tattiche, provare a gestire un gruppo lo stimola. Percezioni che materializza scegliendo di fare l’allenatore. Esperienza che inizia negli anni 2000 allenando un paio d’anni il settore giovanile per poi “esordire” sulla panchina di una prima squadra, l’Arta Terme. Poi il lavoro prende il sopravvento e Massimo, seppur con rammarico, deve lasciare un ruolo che riprenderà nel 2018/2019. Tolto il periodo Covid, passa nelle giovanili dell’Ampezzo per poi prendere il timone della prima squadra, team di cui ne è attualmente la guida tecnica. Ma la sua voglia di calcio non si esaurisce perchè, nel contempo, vuole provare altre emozioni indossando la divisa arbitrale, uno dei pochi ruoli che gli mancava in un percorso sportivo in cui la moglie, Laura (grande donna come la definisce Massimo), è una figura importantissima.
Michel Medeot: Staranzano, un gruppo fantastico
Michel Medeot inizia a giocare nel settore giovanile dello Staranzano per poi arrivare come fuori quota alla Fincantieri. Da li in poi nascono altre opportunità e veste le maglie di San Canzian, Romana e Ronchi ma poi, il richiamo della squadra amatoriale del suo paese, gli am. Staranzano, è forte. D’altronde li è cresciuto, ha tanti amici, e ha giocato molti tornei estivi. Dopo una serie di infortuni seri, ultimo dei quali un infortunio al crociato e menisco, mentre difendeva i colori del suo paese, decide di appendere le scarpette al chiodo. Ma la passione non svanisce, il progetto degli amatori Staranzano lo ha sempre entusiasmato e, nonostante non voglia più calcare il tappeto verde, decide di subentrare alla presidenza. L’obiettivo principale è trovare un momento di aggregazione, divertirsi coinvolgendo i ragazzi del paese, cercare qualche risultato che porti entusiasmo e portare in giro per il Friuli il nuovo logo che rappresenta l’ultra secolare albero di bagolaro (bobolar), simbolo di Staranzano. Michel, artigiano, sa che per dare continuità a un progetto ci vuole determinazione, è consapevole che solo dialogando serenamente con tutte le parti si può ottenere riscontri positivi e puntare a grandi traguardi. E fino ad oggi, grazie al suo modo d’interfacciarsi e alle sue doti comunicative sta gestendo un gruppo che gli sta dando non solo soddisfazioni sportive.
Arbitrare, che passione: Christian Filipputti
Christian Filipputti è in quella fase della vita in cui non ci si può permettere di perdere di vista alcuni obiettivi. Lavoro e famiglia con figli piccoli, lo inducono a essere sempre attivo, a cercare di trovare energie anche quando, magari, vorrebbe rilassarsi. Per questo motivo, quando può, parte col suo camper per scoprire i fantastici luoghi che la nostra Italia riserva. Sono viaggi utili a ritrovare un’armonia interiore ma anche per accrescere culturalmente, per imparare a conoscere tradizioni di altre regioni. Insomma non si sente un turista, ma un viaggiatore che percorrendo la strada della curiosità, può mutare idee ed eventuali preconcetti di luoghi comuni. D’altronde, come diceva Volteire, “è ben difficile, in geografia come in morale, capire il mondo senza uscire di casa propria”. Christian, amante degli ambienti tranquilli e non chiassosi, predilige programmare le sue mete verso la montagna, ecosistema che gli regala tranquillità e lo mette in pace con se stesso. Situazione che ritrova anche ai fornelli, frequentando cinema e teatri od organizzando una cena tra persone care.
Thomas Moro: un onore difendere la porta della Pol. Bibione
Il suo concetto chiave è che il gruppo viene prima di tutto, sia nello sport che nel lavoro. Se vuoi…
Alessandro Milanese: obiettivo del Lumignacco? Cercare il miglior piazzamento possibile
Il Lumignacco, formazione inserita nel gir B della divisione Bronzo, è una delle rivelazioni di questa stagione. Qualche nuovo innesto, una giusta alchimia tra i componenti del gruppo stanno rendendo avvincente il cammino di questa squadra. Di questa bella realtà ne parliamo con il vicepresidente Alessandro Milanese.
Arbitrare, che passione: Gianni Todero
Gianni Todero è una persona tranquilla, riservata e disciplinata, doti che portano un effetto positivo sulla sua vita privata e lavorativa. Se la vita di tutti i giorni è ordinata e legata a canoni tradizionali, nel tempo libero gli piace vivere nuove avventure, scoprire luoghi che lo rilassino e gli permettano di raggiungere un benessere psico fisico. Per questo, appena può, fa la valigia e parte per destinazioni che lo arricchiscano culturalmente e gli offrano momenti di puro relax. Gianni è anche uno sportivo a 360 gradi: oltre ad arbitrare, disciplina che gli ha modellato il carattere, ha praticato montain bike, tennis non disdegnando camminate in montagna.
Le voci dei protagonisti di Warriors e San Gottardo
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Arbitrare, che passione: Paolo Moschetta
Paolo Moschetta è da poco entrato a far parte del gruppo arbitrale della Lega Calcio Friuli Collinare e, da subito, si è integrato dimostrando coinvolgimento e grande passione.
Leopoldo Errico: Corva, la forza del gruppo
La sua grande esperienza maturata in gioventù sui campi di calcio regionali la sta portando al Corva, squadra amatoriale che,…
Arbitrare, che passione: Mattia Sacchetto
Viaggiare è una sua grande passione. Cercare di uscire dalla zona comfort per mettersi alla prova con persone nuove, scoprire luoghi, aprire la mente a diverse culture un suo obiettivo.
Gabriele Samassa: Redskins, la coesione il nostro punto di forza
Si occupa di edilizia, settore in cui si costruisce, si ristruttura si rifinisce. Azioni che, metaforicamente, poi ripropone sul terreno di gioco visto che il suo ruolo di centrocampista, anche grazie a buone doti tecniche, gli permettono di essere determinante sia in fase offensiva che di copertura.
Arbitrare, che passione: Fabio Gardelli
Fabio Gardelli da quando scoperto il pallone non lo ha più lasciato. Una passione intrinseca, sviluppata in età giovanile tra le fila del Milan Club Paularo, che successivamente si è evoluta in maniera differente.
Cristofer Candotto: Pieris, una squadra unita che vuol crescere
La carriera sportiva del padre (giocatore, allenatore e poi direttore sportivo) gli ha trasmesso l’amore per il calcio, sport che segue da sempre e che ha cominciato a praticare in tenera età. I suoi inizi sono nelle giovanili dell’allora A.C. Monfalcone, società in cui è cresciuto calcisticamente e dove ha cominciato a trovare consapevolezza dei suoi mezzi.
Arbitrare, che passione: Armando Giancristiano
Un divoratore di calcio, uno sportivo a tutto tondo che sta costruendo intorno a se una serie di relazioni sportive…
Sandra Galasso, il cuore pulsante del Pertegada c5
Sono le regine del calcio amatoriale, sono i fari che guidano molte associazioni. Magari lo fanno nell’ombra, ma la loro…