Giacomo Luvisutti, new entry del calcio amatoriale, dopo aver giocato per oltre 15 anni a basket nella squadra del suo paese, l’Olympia di Rivignano, spinto anche dalla sua grande passione per il calcio, passa al calcio a 5 amatoriale. Una scelta dettata dal cuore, una nuova opzione che gli ha rigenerato motivazioni e stimoli. La sua formazione da ingegnere civile gli ha insegnato che per realizzare un idea ci vuole una progettazione, una costruzione, un collaudo e poi continua manutenzione. Fasi che attraversa anche una squadra che vuole crescere, che cerca delle soluzioni vincenti. E Giacomo, nella sua nuova squadra è nello stadio della costruzione dove sta cercando di imparare, di evolversi tecnicamente, di posare quei mattoncini che serviranno per poter essere un buon giocatore di calcetto. Giacomo sa che l’adattamento a nuovi sport è complicato, ma è anche consapevole che con la sua passione potrà superare ogni ostacolo. I tempi di adattamento paiono essere superati, l’amalgama con i compagni sta crescendo e per Giacomo ora è tempo di provare a togliersi qualche bella soddisfazione.
La Cantera Talmassons ha avuto alti e bassi. Ora pare aver trovato una continuità. Cos’è successo nella prima parte di campionato e quali sono ora i vostri obiettivi?
“Quest’anno abbiamo avuto 3 nuovi innesti in rosa più due della scorsa stagione (tra cui io). Ambientarsi fin da subito non è facile come sembra anche perché tante cose che dai per scontate quando giochi al campetto con gli amici in realtà non lo sono. Nella prima fase di stagione sono emerse alcune difficoltà come ad esempio seguire sempre l’uomo, fare passaggi precisi, accantonare a volte l’egoismo e servire un compagno se piazzato in una posizione migliore. Tutte questo mix di disattenzioni ci sono costate punti preziosi. A partire dal nuovo anno siamo migliorati molto a livello di concentrazione e consapevolezza individuale e di squadra. Siamo riusciti ad ottenere 4 successi consecutivi. Adesso siamo in lotta per un posto nel girone elite (a cui accedono le prime 5 classificate). Attualmente siamo 6°, a due punti dal Colugna. La prossima partita giochiamo proprio contro di loro. Sarà una partita decisiva. L’ultima giornata poi sfidiamo la capolista Torriana e il Colugna la 2° della classe, la Danieli. Puntiamo a vincerle entrambe anche perché in caso di parità in classifica siamo favoriti per la coppa Amatori”
Cos’è per te lo sport?
“Per me lo sport, in particolare lo sport di squadra, è fondamentale. Permette di sfogarsi, mantenersi in forma, ridere e scherzare con i compagni di squadra ed essere felici. Lo sport insegna molto anche a livello personale, perché in partite difficili bisogna saper mantenere la calma e non riversare la propria rabbia/adrenalina sugli arbitri che la maggior parte delle volte non hanno colpe”.
Quali sono, in partita, i rimproveri che ti fanno i tuoi compagni di squadra?
“Non li chiamerei proprio rimproveri. Diciamo che un richiamo che mi fanno spesso è l’eccessiva aggressività nel cercare la palla. Nel calcio a 5 concedere una punizione dal limite è molto pericoloso. Un’altra critica è quella di non essere troppo concreto sotto porta, ma pian piano sto migliorando. L’anno scorso ho chiuso a 9 goal e quest’anno sono a 6. Non statistiche da bomber ma compenso con gli assist che purtroppo non vengono messi a referto (ride)”.
Quali pensi siano le caratteristiche vincenti della tua squadra?
“Siamo una squadra giovane e molti giocatori sono amici fra loro. Questo aiuta a creare un forte spirito di gruppo che, a questi livelli, credo sia fondamentale. Molte volte capita di arrabbiarsi tra noi in partita o discutere le scelte del mister, ma alla fine, a mente fredda, ognuno riconosce i propri errori e cerca di migliorare un passo alla volta. Questo spirito ci ha permesso infatti di guadagnarci grandi soddisfazioni nell’ultimo periodo. Non siamo dei fenomeni a livello tecnico ma aiutandoci a vicenda riusciamo a creare ottime azioni di squadra. Magari non concretizziamo molto ma stiamo crescendo”.
E i migliori complimenti?
“I migliori complimenti sono quelli a fine partita da parte dei compagni di squadra ed in particolare di quelli della nostra prima squadra (vedi Talmassons c5) che mi spronano a fare sempre meglio. Non sono uno fenomeno con i piedi, quindi se devo dire un complimento che ricevo spesso è quello di crederci sempre e intercettare diversi palloni e partire in contropiede”.
Talmassons ha due realtà amatoriali: c’è collaborazione tra le due squadre?
“Premesso che noi (Cantera) partecipiamo al campionato Amatori e gli altri sono iscritti nel Friuli Collinare (Talmassons c5), c’è una collaborazione soprattutto per supplire ai momenti di difficoltà numerica. In realtà ognuno cerca di raggiungere con le proprie forze l’obiettivo ed è raro che giocatori di una squadra aiutino l’altra. Ci alleniamo assieme e siamo come una grande squadra. Vedere come gioca la squadra del Talmassons c5 ti fa capire come siano più forti sia a livello individuale che collettivo, ti aiuta a capire dove migliorare. Anche qui vedrei una sorta di collaborazione tecnica atta a farci crescere singolarmente e come gruppo squadra”.
C’è una persona a cui devi molto nel calcio?
“Mio fratello gioca a calcio a 11 e quasi sempre vado a vederlo. Forse mi ha trasmesso lui questa passione, non lo so. Probabilmente il prossimo anno mi raggiunge nel calcio a 5, giocare assieme sarebbe molto divertente”.
Qual è l’emozione più grande che hai vissuto a livello sportivo?
“A pallacanestro non ho mai vinto niente, quindi direi senza ombra di dubbio vincere il campionato “quasi top” al mio primo anno di calcetto. L’emozione più grande non è stata tanto il vincere in sé ma riuscire a giocare partite importanti e decisive. L’emozione e l’adrenalina in quei momenti (anche se si tratta di calcio amatoriale) è stata un’esperienza unica”.
Come concludiamo quest’intervista?
“Dicendo che sono contento di giocare nella Cantera Talmassons perché siamo un grande gruppo sia a livello di squadra che di società. Il mio obiettivo è dare il massimo delle mie possibilità per aiutare la squadra a centrare gli obiettivi prefissi. Forza Cantera!”