Davide Arca: Muzzanella, un gruppo di persone speciali
Davide Arca, dopo aver fatto la trafila delle giovanili, decide di staccare la spina e lasciare quel calcio che per una serie di cause, non lo motivava più, non gli creava quegli stimoli che servono a dare serietà e impegno. La sua pausa sabbatica dura un anno.
Highlights di Da Nando vs Amasanda 86
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Massimiliano Macuz: Am. Gorizia, una bella realtà amatoriale
Massimiliano Macuz comincia a frequentare lo sport nei campetti dell’oratorio dove giocava infinite partite a calcio e basket, Erano momenti ludici in cui s’imparava a vivere in gruppo, a creare una sorta di condivisione, a prendersi le proprie responsabilità ma anche a divertirsi
Arbitrare, che passione: Sandro Zampa
Sandro Zampa è un personaggio eclettico, capace di districarsi egregiamente in molte situazioni: dall’esibirsi su un palco di un teatro, a dirigere partite di calcio fino a trasformarsi in un artista del legno.
Le voci dei protagonisti di Startrep e Union
https://www.friuligol.it/2024/03/21/lcfc-oro-a—la-voce-dei-protagonisti-di-union—startrep-060970/
Arbitrare, che passione: Nereo Miatto
Nereo Miatto nasce calcisticamente nei settori giovanili di Malisana, Aquileia e Torviscosa. Col tempo i suoi ruoli cambiano, diventa giocatore e poi arbitro. Prima veste la maglia degli am. Muzzanella, squadra con cui, verso i 40 anni, subisce un brutto infortunio al ginocchio che lo induce a lasciare il calcio giocato. La voglia di stare all’aria aperta, di condividere ancora emozioni, di mantenersi in forma, sono sensazioni troppo forti che non riesce a domare. Motivi che lo inducono a cominciare un’avventura diversa, quella di arbitro. Ruolo che poi, anche causa della sua responsabilità di segretario del Torviscosa, al tempo impegnato nella scalata verso la serie D, abbandona per poi riprenderlo dopo molte primavere con un gruppo di arbitri che gestiscono campionati di calcio a 5. Ma l’odore dell’erba, il desiderio di correre su un campo da calcio e la nuova disponibilità di tempo, visto che ora è in pensione, lo fanno riflettere. Capisce che il calcio a 11 è la sua destinazione, che le emozioni che genera arbitrarlo sono impagabili e decide di tornare a far parte della famiglia della Lega Calcio Friuli Collinare.
Maurizio Toppan: obiettivo tenere alto il nome del Vacile
Maurizio Toppan, dopo una decina d’anni di stop dal mondo degli amatori è ritornato in pista. Una sorta di ritorno di fiamma per un Vacile di cui lui è uno dei fondatori. Per i colori viola, in passato, ha ricoperto le cariche di segretario, calciatore, allenatore e, quando è stato contattato dall’amico Fabio Dreon, presidente da 10 anni e voglioso di staccare la spina, per rientrare in società non ha esitato a offrire la sua disponibilità divenendone subito il presidente. Forse si è riaccesa quella spinta emotiva che col passar del tempo si era sopita, forse quella passione per quella squadra che nel 1991 ha vinto il titolo era solo messa in stand by Maurizio, che ha gestito un negozio di articoli sportivi, sa come si comunica con le persone. E’ allegro, socievole, comunicativo, doti che anche in una squadra di calcio sono indispensabili per creare gruppo, per ottenere dei risultati. E poi ha l’energia giusta, gli stimoli a continuare una sfida iniziata nel 1988, ha la capacità di cogliere le opportunità anche quando gli altri sono titubanti, è un idealista che cerca di perseguire il suo obiettivo. Maurizio è anche per questo la persona giusta al posto giusto.
Maurizio Del Bianco: l’Effe 84 festeggia i 40 anni, speriamo con qualche bel traguardo
Maurizio del Bianco è una sorta di istituzione per l’Effe 84 Moruzzo. La sua squadra è conosciuta ed apprezzata in tutto il Friuli e lui, superando anni difficili e turbolenze organizzative, ha sempre saputo tenere il timone dritto mantenendo la rotta che si era prefisso.
Le voci dei protagonisti di San Gottardo vs Leon Bianco
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Arbitrare, che passione: Luciano Candoni
Luciano Candoni nasce in Argentina dove sole, tango e calcio lo accompagnano nella sua crescita personale e calcistica. Poi, dopo i 16 anni, emigra in Italia e si trasferisce a Cedarchis (UD). Paese che lo accoglie fin da subito e dove Luciano matura come uomo e giocatore.
Giacomo Luvisutti: con la Cantera ho scoperto nuove emozioni
Giacomo Luvisutti, new entry del calcio amatoriale, dopo aver giocato per oltre 15 anni a basket nella squadra del suo paese, l’Olympia di Rivignano, spinto anche dalla sua grande passione per il calcio, passa al calcio a 5 amatoriale. Una scelta dettata dal cuore, una nuova opzione che gli ha rigenerato motivazioni e stimoli. La sua formazione da ingegnere civile gli ha insegnato che per realizzare un idea ci vuole una progettazione, una costruzione, un collaudo e poi continua manutenzione. Fasi che attraversa anche una squadra che vuole crescere, che cerca delle soluzioni vincenti. E Giacomo, nella sua nuova squadra è nello stadio della costruzione dove sta cercando di imparare, di evolversi tecnicamente, di posare quei mattoncini che serviranno per poter essere un buon giocatore di calcetto. Giacomo sa che l’adattamento a nuovi sport è complicato, ma è anche consapevole che con la sua passione potrà superare ogni ostacolo. I tempi di adattamento paiono essere superati, l’amalgama con i compagni sta crescendo e per Giacomo ora è tempo di provare a togliersi qualche bella soddisfazione.
Arbitrare, che passione: Massimo Cescutti
Uno sciatore approdato al calcio. Questa la sintesi della vita sportiva di Massimo Cescutti che, dopo aver praticato in maniera predominante lo sci, decide di mettersi in gioco sui campi di calcio. Senza aver frequentato alcun settore giovanile inizia la sua avventura nel campionato carnico FIGC dove gioca per 10 anni. Una serie di infortuni gli fanno capire che forse è meglio trovare delle soluzioni alternative, magari passare a un calcio più rilassante e dove non ci sono pressioni. Appena gli si presenta l’opportunità veste la maglia del suo paese ( Cabia di Arta Terme), squadra amatoriale con cui si toglie parecchie soddisfazioni. Ma il campo di gioco gli va sempre più stretto. Capisce che impostare le partite, cercare delle soluzioni tattiche, provare a gestire un gruppo lo stimola. Percezioni che materializza scegliendo di fare l’allenatore. Esperienza che inizia negli anni 2000 allenando un paio d’anni il settore giovanile per poi “esordire” sulla panchina di una prima squadra, l’Arta Terme. Poi il lavoro prende il sopravvento e Massimo, seppur con rammarico, deve lasciare un ruolo che riprenderà nel 2018/2019. Tolto il periodo Covid, passa nelle giovanili dell’Ampezzo per poi prendere il timone della prima squadra, team di cui ne è attualmente la guida tecnica. Ma la sua voglia di calcio non si esaurisce perchè, nel contempo, vuole provare altre emozioni indossando la divisa arbitrale, uno dei pochi ruoli che gli mancava in un percorso sportivo in cui la moglie, Laura (grande donna come la definisce Massimo), è una figura importantissima.
Michel Medeot: Staranzano, un gruppo fantastico
Michel Medeot inizia a giocare nel settore giovanile dello Staranzano per poi arrivare come fuori quota alla Fincantieri. Da li in poi nascono altre opportunità e veste le maglie di San Canzian, Romana e Ronchi ma poi, il richiamo della squadra amatoriale del suo paese, gli am. Staranzano, è forte. D’altronde li è cresciuto, ha tanti amici, e ha giocato molti tornei estivi. Dopo una serie di infortuni seri, ultimo dei quali un infortunio al crociato e menisco, mentre difendeva i colori del suo paese, decide di appendere le scarpette al chiodo. Ma la passione non svanisce, il progetto degli amatori Staranzano lo ha sempre entusiasmato e, nonostante non voglia più calcare il tappeto verde, decide di subentrare alla presidenza. L’obiettivo principale è trovare un momento di aggregazione, divertirsi coinvolgendo i ragazzi del paese, cercare qualche risultato che porti entusiasmo e portare in giro per il Friuli il nuovo logo che rappresenta l’ultra secolare albero di bagolaro (bobolar), simbolo di Staranzano. Michel, artigiano, sa che per dare continuità a un progetto ci vuole determinazione, è consapevole che solo dialogando serenamente con tutte le parti si può ottenere riscontri positivi e puntare a grandi traguardi. E fino ad oggi, grazie al suo modo d’interfacciarsi e alle sue doti comunicative sta gestendo un gruppo che gli sta dando non solo soddisfazioni sportive.
Arbitrare, che passione: Christian Filipputti
Christian Filipputti è in quella fase della vita in cui non ci si può permettere di perdere di vista alcuni obiettivi. Lavoro e famiglia con figli piccoli, lo inducono a essere sempre attivo, a cercare di trovare energie anche quando, magari, vorrebbe rilassarsi. Per questo motivo, quando può, parte col suo camper per scoprire i fantastici luoghi che la nostra Italia riserva. Sono viaggi utili a ritrovare un’armonia interiore ma anche per accrescere culturalmente, per imparare a conoscere tradizioni di altre regioni. Insomma non si sente un turista, ma un viaggiatore che percorrendo la strada della curiosità, può mutare idee ed eventuali preconcetti di luoghi comuni. D’altronde, come diceva Volteire, “è ben difficile, in geografia come in morale, capire il mondo senza uscire di casa propria”. Christian, amante degli ambienti tranquilli e non chiassosi, predilige programmare le sue mete verso la montagna, ecosistema che gli regala tranquillità e lo mette in pace con se stesso. Situazione che ritrova anche ai fornelli, frequentando cinema e teatri od organizzando una cena tra persone care.
Thomas Moro: un onore difendere la porta della Pol. Bibione
Il suo concetto chiave è che il gruppo viene prima di tutto, sia nello sport che nel lavoro. Se vuoi…
Alessandro Milanese: obiettivo del Lumignacco? Cercare il miglior piazzamento possibile
Il Lumignacco, formazione inserita nel gir B della divisione Bronzo, è una delle rivelazioni di questa stagione. Qualche nuovo innesto, una giusta alchimia tra i componenti del gruppo stanno rendendo avvincente il cammino di questa squadra. Di questa bella realtà ne parliamo con il vicepresidente Alessandro Milanese.
Arbitrare, che passione: Gianni Todero
Gianni Todero è una persona tranquilla, riservata e disciplinata, doti che portano un effetto positivo sulla sua vita privata e lavorativa. Se la vita di tutti i giorni è ordinata e legata a canoni tradizionali, nel tempo libero gli piace vivere nuove avventure, scoprire luoghi che lo rilassino e gli permettano di raggiungere un benessere psico fisico. Per questo, appena può, fa la valigia e parte per destinazioni che lo arricchiscano culturalmente e gli offrano momenti di puro relax. Gianni è anche uno sportivo a 360 gradi: oltre ad arbitrare, disciplina che gli ha modellato il carattere, ha praticato montain bike, tennis non disdegnando camminate in montagna.