Christian Filipputti è in quella fase della vita in cui non ci si può permettere di perdere di vista alcuni obiettivi. Lavoro e famiglia con figli piccoli, lo inducono a essere sempre attivo, a cercare di trovare energie anche quando, magari, vorrebbe rilassarsi. Per questo motivo, quando può, parte col suo camper per scoprire i fantastici luoghi che la nostra Italia riserva. Sono viaggi utili a ritrovare un’armonia interiore ma anche per accrescere culturalmente, per imparare a conoscere tradizioni di altre regioni. Insomma non si sente un turista, ma un viaggiatore che percorrendo la strada della curiosità, può mutare idee ed eventuali preconcetti di luoghi comuni. D’altronde, come diceva Volteire, “è ben difficile, in geografia come in morale, capire il mondo senza uscire di casa propria”. Christian, amante degli ambienti tranquilli e non chiassosi, predilige programmare le sue mete verso la montagna, ecosistema che gli regala tranquillità e lo mette in pace con se stesso. Situazione che ritrova anche ai fornelli, frequentando cinema e teatri od organizzando una cena tra persone care.
Come mai hai deciso di fare l’arbitro?
“Ho deciso di fare l’arbitro all’età di 16 anni quando ho capito che il mio percorso calcistico non mi dava più soddisfazione e stimoli per continuare. Allo stesso tempo il calcio mi continuava ad appassionare e quindi, per rimanere in questo mondo, ho deciso di incominciare a fare l’arbitro, figura di cui sono da sempre affascinato”.
Quali sono le caratteristiche che, a tuo parere, deve avere un buon arbitro amatoriale?
“A mio parere un buon arbitro amatoriale deve per prima cosa avere la padronanza del regolamento e avere una condizione fisica accettabile che gli permetta di non andare in affanno durante le partite. Inoltre, dote non meno importante, deve avere una predisposizione al dialogo con i calciatori che non lo faccia mai passare da arrogante dimostrando nel contempo fermezza sulle proprie decisioni”.
Descriviti in tre aggettivi
“Userei questi tre aggettivi che penso mi possano rappresentare: riflessivo, curioso e riservato”.
C’è qualcosa di incompiuto nella tua vita sportiva?
“La mia vita sportiva non la ritengo incompiuta perchè ho sempre messo al primo posto la passione. I risultati li ho sempre posti in secondo piano, sono sempre stato considerato “uomo spogliatoio” e dai miei compagni sono sempre stato apprezzato per questa mia caratteristica”.
Cosa apprezzi di più del calcio amatoriale?
“La cosa che più apprezzo è che ci sia una buona dose di competitività che rende le gare divertenti da arbitrare e che, nonostante alcune lacune tecniche o fisiche di alcuni dei suoi protagonisti, tutti ci mettano impegno, passione, grinta. Per questo desidero ringraziare e complimentarmi con tutto il movimento della Lega Calcio Friuli Collinare. Inoltre vorrei anche menzionare una cosa spesso sottovalutata: l’importanza del terzo tempo dove squadre, dirigenti, arbitri e appassionati si ritrovano in serenità per passare insieme dei momenti aggregativi al chiosco”.
La cosa più bella che ricordi nelle tue esperienze sportive?
“La più bella soddisfazione che mi sono tolto a livello sportivo è stata la prima designazione da parte dell’AIA per una gara del campionato di promozione”.
E in campo amatoriale?
“Un ricordo che mi porterò sempre nel cuore è quando giocavo con la squadra degli amatori Drink Team Goricizza” dove ho passato anni con persone speciali che hanno riempito il mio tempo con serenità, spensieratezza e momenti felici. Eravamo un gruppo unito, pieno di voglia di stare insieme anche al di fuori dell’ambito sportivo. Questo ci ha permesso di conoscersi in modo sincero ottenendo anche buoni risultati sportivi, arrivando a disputare la massima categoria che allora si chiamava Eccellenza”.
Qual’è il valore umano che apprezzi di più?
“Il rispetto verso le altre persone”.
C’è un film a carattere sportivo che ti ha lasciato il segno?
“L’arte di vincere. Lo consiglio perchè, pur parlando di uno sport che da noi non è molto praticato, il baseball, insegna una filosofia che può essere applicata a tutti gli sport e cioè quella che le risorse umane sono molto più importanti delle risorse economiche”.
Nel tempo libero attività fisica o divano?
“Cerco di mantenermi in forma il più possibile con l’attività arbitrale, ma non posso negare che il divano sia una mia passione”.