Un divoratore di calcio, uno sportivo a tutto tondo che sta costruendo intorno a se una serie di relazioni sportive che lo completano e lo rendono felice. A partire dalla squadra di calcetto in cui gioca dove è un perno importante per lo sviluppo del gioco. Grazie al suo fisico è capace di tenere palla in avanti, proteggerla e servirla al compagno meglio smarcato. Non è un grande finalizzatore ma è un generoso che sa sacrificarsi per il collettivo rendendo il suo peso offensivo indispensabile per far ruotare la squadra. Unico difetto che, quando gioca, spesso vuole far valere le ragioni in maniera energica. Situazioni che però, Armando Giancristiano, sta cercando di modificare, limando quel carattere che nel gioco si esaspera. La sua vita però, da qualche mese, ha preso una svolta, sono cambiate alcune priorità: si è sposato e nel contempo ha scelto anche di cimentarsi nel ruolo arbitrale. Ruolo che, per certi versi, è una metafora della convivenza in famiglia: devi saper ascoltare, avere pazienza, saper prendere le decisioni al momento giusto e, soprattutto, devi condividere ogni decisione. Un passo importante per un ragazzo a cui non piace la monotonia e che è sempre alla ricerca di nuove emozioni.
Sei da poco sulla scena arbitrale ma in poco tempo hai già collezionato 20 gare. Che emozioni hai provato la prima volta che hai indossato la divisa arbitrale?
“Alla prima partita ho provato un mix di sensazioni contrastanti, la giusta tensione mista a un pelo d’ ansia per non sbagliare”.
Giochi e arbitri, secondo te quali caratteristiche deve avere un buon arbitro amatoriale?
“Un buon arbitro amatoriale, oltre a saper applicare bene il regolamento, deve avere una buona capacitá di ascolto e TANTA pazienza”.
L’errore più grande che hai commesso e dal quale hai imparato?
“L’ errore più grande è non aver dato un cartellino verde in una delle prime partite ad un giocatore che lo meritava”.
Cosa ti piacerebbe dicessero di te le squadre dopo una tua direzione?
“Mi farebbe piacere se le squadre che arbitro mi elogiassero per l’ imparzialità”.
Quali sono le qualità che cerchi nei tuoi amici?
“Nei miei amici cerco qualità come lealtà e coerenza”.
Oltre ad arbitrare giochi. Rispetto a prima vedi con occhi diversi la figura arbitrale?
“Da quando arbitro ho sicuramente imparato a rispettare molto più le scelte della figura arbitrale quando gioco”.
Cosa ti motiva?
“Mi motiva la voglia di dimostrare la mia professionalità”.
Ognuno nella vita ha delle priorità. Quali sono le tue?
“La mia prioritá di vita é sicuramente crescere i miei figli secondo sani principi”.