Gianni Todero è una persona tranquilla, riservata e disciplinata, doti che portano un effetto positivo sulla sua vita privata e lavorativa. Se la vita di tutti i giorni è ordinata e legata a canoni tradizionali, nel tempo libero gli piace vivere nuove avventure, scoprire luoghi che lo rilassino e gli permettano di raggiungere un benessere psico fisico. Per questo, appena può, fa la valigia e parte per destinazioni che lo arricchiscano culturalmente e gli offrano momenti di puro relax. Gianni è anche uno sportivo a 360 gradi: oltre ad arbitrare, disciplina che gli ha modellato il carattere, ha praticato montain bike, tennis non disdegnando camminate in montagna.
C’è una regola della Lcfc che pensi abbia favorito le direzioni arbitrali?
“Credo sia il cartellino verde. E’ utile per noi arbitri perché riduce le proteste ed ho la percezione che sia stato accettato dai giocatori”
Il tuo piatto preferito?
“Sono i primi, in particolare la pasta cacio e pepe”
Meglio un bicchiere di vino friulano o una birra?
“Da friulano doc non posso che preferire un bicchiere di vino rosso, se friulano meglio.”
Quando hai deciso di provare la carriera arbitrale?
“Sono passati oltre tre decenni da quando, stimolato da un mio amico arbitro, ho intrapreso questa avventura. E devo dire che ho conosciuto un mondo che mi piace tuttora”.
Quando la partita comincia ad accendersi, preferisci adottare subito il cartellino e provi a stemperare col dialogo?
“Cerco sempre di utilizzare poco i cartellini. Ritengo che inizialmente cercare un dialogo sia la cosa migliore. Poi se le situazioni diventano complesse e non c’è ascolto vanno utilizzati i cartellini.
Sfogliando l’album dei ricordi qual è la gara che hai diretto dove hai avuto maggiori soddisfazioni?
“Quando ho arbitrato la finale del campionato carnico amatori di un paio d’anni fa. Una finale ha sempre un sapore particolare, regala emozioni a chi gioca ma anche chi la dirige”.
Il tuo pensiero sui simulatori nel calcio?
“Purtroppo è una piaga del mondo del calcio, una mentalità che tra i giocatori non è facile da estirpare”
Cosa non sopporti nella vita privata?
“La vita frenetica del mondo d’oggi”.