Il calcio lo ha sempre vissuto al massimo a partire da sette anni quando suo padre lo portava a vedere le partite della Risanese. Per seguire da vicino i protagonisti di quel tempo si arrampicava alla rete cercando di sostenerli e spingerli verso la vittoria. Un periodo che lo ha indotto ad avvicinarsi al calcio giocato tanto da iscriversi alla categoria pulcini dove trovò un mister, il sig. B Azzani, che dato la sua stazza fisica, gli assegnò il compito di difensore laterale, ruolo che mantiene per tutta la trafila giovanile.
Fu un periodo bellissimo che Roberto Contin visse giocando con la spensieratezza della gioventù e che gli regala anche una bella soddisfazione: arrivare alle finali regionali e giocarsi la sfida decisiva nello storico stadio Moretti di Udine contra la squadra pari età dell’ Udinese. Passato in categoria cambia ruolo, diventa quello che una volta era definito stopper. In una gara di spareggio per salire di categoria viene notato e chiamato a far parte della rappresentativa regionale, vetrina che gli permette di avere parecchie richieste da formazioni di categorie superiori. Fu la molla per volare fuori dal nido e provare una nuova esperienza al Basaldella (ora Tre Stelle) dove, grazie anche alla visione tattica di mister Della Siega, prova posizioni e modalità di gioco diverse. In seguito il lavoro, e quindi la mancanza di allenarsi, lo porta a lasciare i dilettanti per passare agli amatori del suo paese, gli am. Risano. Considerato la sua propensione alle marcature di attaccanti veloci e la sua capacità di intercettare palloni gli venne subito attribuito il soprannome The Wall. I contrasti fallosi non mancano, prende qualche cartellino e forse, in quei frangenti, comincia a ragionare su come si sentisse l’arbitro, sul perché certi atteggiamenti debbano essere sanzionati. L’occasione di passare sulla sponda arbitrale arriva a breve. Roberto, incuriosito, decide di iscriversi al corso della Lcfc, scelta che lo ha portato a iniziare un avventura che sta ancora vivendo.
Inizialmente, oltre a fare l’arbitro, giocavi. Riuscivi a conciliare tutti questi impegni
“Vivevo in un periodo di forte adrenalina con triplice esperienza amatoriale giocando contemporaneamente in 1° Cat. LCFC (Amatori Risano, con gli over (Bicinicco Boys), e attendendo anche una chiamata dal designatore arbitrale. Un periodo intenso che col tempo sono riuscito a diluire.
Perché hai mollato il calcio giocato?
“Di gara in gara il percorso risultava al quanto emozionante, tanto da scindere le vesti da giocatore e dedicarmi esclusivamente al percorso arbitrale. Devo dire che la mia professione (Project Manager in una azienda metal meccanica) richiede, per mantenere buoni rapporti con clienti e colleghi, un carattere indulgente, calma e concentrazione. Aspetti che cerco di traslare anche nell’arbitraggio”.
C’è un rito che fai prima di affrontare ogni direzione di gara?
“Prima della gara nello spogliatoio, se il tempo me lo permette, ascolto con le cuffiette, per pochi minuti un po’ di musica di sottofondo senza preferenze di genere per rilassarmi quanto basta. Alla fine di ogni partita, faccio un resoconto generale di quanto è successo e cerco di trovare elementi per eventualmente migliorare alla prossima gara”.
Che genere musicale preferisci?
“Il genere musicale che preferisco è il rock (Queen, ACDC,..: mi da una carica per affrontare qualsiasi situazione e a volte approfitto dell’assenza dei famigliari per alzare il volume”.
C’è qualche arbitro che ti ha dato un buon consiglio?
“Ricordo che un ex arbitro, incontrato ad una gara amatoriale poco dopo la mia formazione in LCFC, mi suggerì che prima di una gara bisogna mantenere sereno il proprio animo ,essere sicuri di se stessi, e capire le posizione più adatte da mantenere in campo, così da evitare contestazioni di qualsiasi genere sempre nel rispetto delle regole”.
Fare l’arbitro ti ha cambiato?
“Fare l’arbitro mi ha reso una persona autorevole, ma molte volte anche indulgente (è intrinseco al mio carattere). Anche il buon senso lo considero un articolo fondamentale”.
Il film o serie tv preferite?
“I programmi televisivi che preferisco seguire sono di commedia e d’azione, ma quelli che non dimenticherò mail sono Forest Gamp, Balla coi Lupi e Cast Away”.
Aver giocato a calcio ti aiuta a capire meglio le dinamiche delle partite?
“Ogni gara ha la sua storia, ed a ogni gara cerco di immedesimarmi alle possibili situazioni che potrebbero generarsi, aiutato dall’esperienza accumulata da giocatore e dai 17 anni di carriera arbitrale”.