Lo scorso anno uscì in semifinale. Accarezzare, anche se per brevi istanti il sogno di vestire lo scudetto del campionato amatori, ha svegliato nuove emozioni, sensazioni che da tempo erano sopite. E allora quella cavalcata che lo scorso anno li portò a chiudere al 4° posto finale, il Fagagna c5, la vorrebbe rivivere. Magari migliorando la posizione. E’ questo quello che traspare dall’intervista con uno dei cardini della formazione collinare, quel Luca Burelli che in circa dieci stagioni, ha siglato con la camiseta bianca oltre 360 reti.<< L’idea di migliorarci ci solletica – racconta – anche se siamo consapevoli che il campionato amatori è molto equilibrato con molte squadre che possono potenzialmente giocarsi il titolo. A partire da quella che è la nostra bestia nera, il Baffo, team dalle ottime caratteristiche tecniche che, a mia memoria, non ricordo di avere mai battuto, fino ad arrivare alla Rivignanense, vera abituè dell’alta classifica. Il nostro gruppo è coeso, da oltre quattro anni non abbiamo grandi innesti. Questo ci garantisce una buona amalgama. L’unico neo è che non abbiamo un uomo che ci guida dalla panchina: il compito ingrato di decidere le sostituzioni è a carico mio e del capitano Andrea Saro. Assieme cerchiamo di trovare degli equilibri, collocare gli uomini giusti al momento opportuno. Proviamo, a seconda delle gare, a schierarci con il modulo che meglio si adatti alle caratteristiche avversarie e poi, puntiamo sulla nostra compattezza. E qui – continua Luca Burelli – il nostro fortino difensivo fa leva sul nostro numero uno Tiziano Burelli, spesso determinante nel toglierci le castagne dal fuoco, e sul già nominato Saro, capitano e trascinatore. Quest’anno un buon contributo lo sta portando anche Davide Sabbadini, nuovo arrivato e bomber di razza in un gruppo dove spiccano per esperienza e capacità tecniche anche Adriano De Monte, Giuseppe Parente ed Emanuele Rizzi, giocatori con un buon passato calcistico che si adattano alla nostra filosofia>>. Un Fagagna così pare davvero avere le carte in regola per riprovarci.
Paolo Comini
Pubblicato anche su Tremila Sport del 28/01/2011