Un dirigente vecchio stampo, di quelli che danno anima e cuore per la sua associazione. Una persona che respira sport a 360 gradi, un instancabile appassionato del calcio dilettantistico e amatoriale che ha messo al centro la sua disponibilità in un mondo dove Giovanni Serini è apprezzato per impegno e affidabilità. Lo si è visto fin da quando difendeva la porta della Virtus Tolmezzo, squadra con cui ha giocato per oltre 20 anni. Nel 1978 passa al calcio amatoriale giocando negli Amatori Coopca Tolmezzo. Qui capiscono subito le potenzialità e la sua voglia di costruire dei progetti sportivi tanto che, dopo qualche anno, ne diventa presidente, carica che tuttora mantiene. Il calcio amatoriale lo appassiona, gli crea emozioni, lo coinvolge, gli porta nuove amicizie. Ma i suoi rapporti con il mondo dilettantistico non si sono mai sciolti tanto che, dopo una breve esperienza nel campionato Carnico, nel 1992, entra o come consigliere nell’ASD Tolmezzo Carnia, team in cui fa l’accompagnatore delle squadre giovanili, ma anche l’addetto alla griglia durante le partite della prima squadra e, per non farsi mancare nulla, da anche una mano nella manutenzione del campo sportivo. Tutti impegni che fanno di Giovanni una persona degna di fiducia che probabilmente, grazie anche suo lavoro (prima di andare in pensione era un gestore di una Coopca), ha imparato a comunicare con le persone, a saper gestire situazioni complesse, a offrire la sua disponibilità per far crescere il settore in cui è coinvolto. Insomma, un uomo che sta lasciando un segno importante nella sua comunità anche grazie al suo carattere socievole e ottimista.
Le tue squadre sono un pezzo di storia del calcio amatoriale friulano. Qual’è il segreto della vostra longevità sportiva?
“Gli am. Calcio Coopca Tolmezzo nascono nel 1978 da un gruppo di amici che aveva voglia di giocare a calcio. Di quel gruppo di amici siamo rimasti in due. Nel corso degli anni però si sono aggiunte altre persone che condividono la stessa passione. Tutti collaboriamo e nessuno cerca di prevaricare gli altri, credo sia questo il segreto della nostra longevità Inoltre stiamo bene insieme anche al di fuori del campo sportivo e le nostre “riunioni tecniche” sono in realtà una scusa per mangiare e bere insieme”.
Quali sono le maggiori criticità che devi affrontare in ottica organizzativa?
“I punti critici sono due: reperire i fondi per poter partecipare al campionato e reclutare i giocatori che garantiscano una certa continuità durante il campionato (molti dei nostri giocano nel campionato Carnico, e quindi da una certa data in poi non possiamo più contare su di loro)”.
Qual è la tua squadra del cuore?
“L’Udinese e l’Inter”.
In tutti questi anni di partecipazione qual è stato l’allenatore che maggiormente ha lasciato il segno?
“ I nostri allenatori vengono scelti a turno tra i dirigenti ed i giocatori, perciò non saprei sceglierne uno in particolare, perché tutti ci hanno messo il cuore, a prescindere dai risultati”.
Il calcio ti da gioie ed emozioni. Quali sono state quelle che hai vissuto con maggiore intensità?
“La vittoria degli Juniores Tolmezzo Carnia che, nel 2003, con mio figlio che era capitano della squadra, ha conseguito il titolo di Campioni d’Italia Juniores. Figlio che quest’anno, in qualità di allenatore, ha guidato la prima squadra alla scalata al campionato di Eccellenza”!
Il Carnia Tolmezzo ha due formazioni, una nel Friuli Collinare, l’altra nel campionato Senatori. Con quali obiettivi?
“Quella che milita nel Campionato Friuli Collinare è la squadra storica che ha come obiettivo la permanenza nel campionato di prima categoria. La squadra dei Senatori è nata quest’anno perché era un gruppo di giocatori maturi che aveva ancora voglia di giocare e voleva farlo in una squadra carnica. Per il momento senza particolari obiettivi se non quello di divertirsi”.
Cosa ti dice tua moglie quando esci di casa per seguire la tua passione?
“Mandi”!
C’è una partita che vorresti rigiocare? E perché?
“La finale degli Over a San Benedetto del Tronto, persa 2 a 0, ma giocata male perché avevamo appena subito un lutto ed avevamo fretta di rientrare”.
Se la tua vita fosse un film, come la intitoleresti?
“La vita è bella”.