Il Pertegada partecipa da oltre due lustri ai campionati di calcio a 5 della Lega Calcio Friuli Collinare. Una squadra che ha affrontato a testa alta sia i periodi difficili che i momenti rosei, dimostrando di avere, nei dirigenti, un timone ben saldo che sa indirizzare la rotta da seguire. In questa stagione il team giallo nero è una delle compagini che ha messo in mostra delle qualità interessanti, sia a livello collettivo che sul piano personale. Posizionatosi al terzo posto nel girone preliminare, ha ottenuto il pass per il gruppo, definito TOP, valido per la corsa al titolo dove sta veleggiando nelle prime posizioni di classifica. Un inizio spavaldo che l’ annovera di diritto alle candidate per lo scudetto regionale. Di questa realtà ne è presidente Stefano Venaruzzo.
Stefano, come sei arrivato nel calcio amatoriale?
“Quando, per varie vicissitudini personali, ho abbandonato il calcio giocato, mi sono guardato intorno dove trovare un ambiente in cui poter condividere interessi e divertimento. L’ho trovato nel calcio amatoriale, in particolare nel Pertegada c5 dove, a seguito di un bel percorso di crescita, oggi ricopro la carica di massimo dirigente”.
Rispetto alla passata stagione avete rinnovato la rosa?
“Le problematiche legate al Covid ci hanno indotto a rinnovare. Sono arrivati molti giocatori nuovi che da subito hanno instaurato un bel rapporto con la vecchia guardia e la squadra ha assunto una bella identità. Devo diro che sono fortunato perché i ragazzi, vecchi e nuovi, sono tutti in gamba, sanno giocare con il pallone tra i piedi ma soprattutto amano divertirsi. Insomma li ritengo tutti forti in un gruppo dove mi piace segnalare il ritorno di Matteo Picotto”.
Come presidente quali sono le situazioni della tua squadra che ti danno maggior soddisfazione?
“Ad onor del vero la carica di presidente la ritengo solo una definizione. Mi sento uno del gruppo che vuole condividere gioie e dolori (sportivi) con un bella rosa di ragazzi che vedo come una grande famiglia. E’ come in ogni nucleo famigliare in cui ci sono dibattiti e discussioni che hanno l’obiettivo di farci crescere come sodalizio. Ogni ragazzo porta un pezzettino della sua esperienza, ci diamo una mano l’uno con l’altro imparando sempre qualcosa di nuovo. La ripartenza dopo la pandemia non è stata facile ma ora il gruppo è molto affiatato e i ragazzi stanno dando molte soddisfazioni anche sul campo. Ecco, la soddisfazione, oltre a vincere divertendosi, è aver creato una bella amalgama”.
Voci di corridoio dicono che il Pertegada abbia dirigenti molto collaborativi
“Si è vero, con gli altri dirigenti Raffaele Genovese, Victor Prataviera, Federico Regeni, e Sandra Galasso c’è grande collaborazione. Ci confrontiamo spesso, cerchiamo di trovare assieme la soluzione giusta per ogni cosa, si è creata una bella sintonia”.
Quali sono i componenti della rosa più rappresentativi?
“Sono 12 anni che il Pertegada c5 è presente sui parquè amatoriali e, devo essere sincero, sono cambiati molti giocatori. Uno che rappresenta la storia della squadra è Federico Regeni che, nonostante orari di lavoro e vari chilometri da coprire per venire al campo, cerca sempre di essere costante nelle presenze.
Menzionerei anche il capitano Patrick Neri che, nella partita contro il Talmassons, è stato premiato con una targhetta in ricordo dei suoi primi 100 gol con il la nostra maglia”.
Potere contare su Alen Beganovic che, finora, ha segnato oltre 50 gol. Come lo avete convinto a difendere i vostri colori?
“ Alen è un predatore sotto porta, la sua rapidità e la voglia di stare sempre in campo alcune delle sue doti vincenti. Ma non è solo un bomber, è una persona socievole, che fa gruppo. L’ho conosciuto nel mondo del calcio a 11 FIGC dov’ero dirigente. Causa impegni personali Alen è poi passato al calcio a 11 amatoriale. Un giorno gli ho parlato della nostra realtà invitandolo a venire a provare a giocare a calcio a 5 con noi. Gli è piaciuto l’ambiente ed è rimasto fedele ai nostri colori”
Qual’è la squadra più difficile da incontrare?
“Nelle varie stagioni il nostro tallone d’Achille è sempre stato l’Highlander Torriana, una squadra che, anche se non più giovanissima, ha grandi qualità. Hanno un bel collettivo ma soprattutto un portiere, Luca Pettenà, che fa la differenza. Credo di poter affermare che Pettenà è uno dei portieri più forti che ho visto in questi 12 anni di Lega Calcio Friuli Collinare”.
Dopo una buona prima fase avete ottenuto l’accesso per il girone dei migliori dove si lotta per il titolo. Qual’è ora il vostro obiettivo?
“Premesso che il livello tecnico del campionato Friuli Collinare c5 si è alzato non ci poniamo grandi obiettivi se non quello di divertirci dando sempre il massimo in campo. E’ chiaro che in tutti gli sport si va in campo per vincere per cui proveremo a dire la nostra per cercare di arrivare più in alto possibile”.
