Il Sacile, dopo aver conquistato il titolo regionale della Lcfc, ha staccato il pass per la massima competizione nazionale di categoria che si terrà a Porto San Giorgio (Fermo) dal 19 al 22 settembre. Un traguardo storico per il club e per tutta la città che mette di fronte il team di Sacile di fronte a una nuova entusiasmante avventura. Ne abbiamo parlato con uno dei deus ex machina della compagine bianco rosso nera Remo Chiaradia:
Come ti senti all’idea che il Sacile rappresenti il calcio amatoriale friulano ai campionati nazionali Libertas?
“È un grande orgoglio rappresentare il Friuli Venezia Giulia e tutto il calcio amatoriale della nostra regione ai campionati nazionali. Siamo consapevoli che questa è un’opportunità unica, frutto di un percorso impegnativo e di una stagione intensa. Il nostro obiettivo è chiaro: vogliamo arrivare fino in fondo, per noi stessi e per tutto il movimento amatoriale friulano. Sentiamo il dovere di rappresentare al meglio le tante squadre e le persone appassionate che animano questo sport. La vittoria del titolo regionale è stata un punto di svolta, ma la nostra stagione non è ancora finita”.
Questa kermesse nazionale può essere considerata una ripartenza dopo un finale di stagione difficile sul piano emotivo?
“Con i ragazzi ci siamo trovati già ad agosto e il mio primo discorso ha voluto affermare che la stagione iniziata l’anno scorso non è ancora finita, si completerà il 22 settembre 2024, giorno della finale nazionale. Dopo la vittoria nel titolo regionale non ho scritto ne fatto i complimenti a nessuno. Volevo fargli capire che c’è ancora da lavorare per raggiungere un obiettivo che potrebbe essere il coronamento di una stagione straordinaria sul piano dei risultati”.
Quali ritieni siano gli attuali punti di forza e di debolezza della tua squadra?
“Il nostro punto di forza è senza dubbio la squadra: un gruppo affiatato e coeso, guidato da un allenatore esperto come Alan De Nadai. L’alchimia che si è creata tra i ragazzi, un plus che ci riconoscono in tanti, è fondamentale per raggiungere i nostri obiettivi. La debolezza potrebbe essere la birra nel terzo tempo…ma, tutto sommato, per le squadre amatoriali questo è un bel momento di aggregazione e socializzazione”.
Chiaramente non aver giocato gare ufficiali prima dei nazionali può influire. Nonostante questo con quali obiettivi andate a fare quest’esperienza nazionale?
“Certamente, l’assenza di partite ufficiali prima dei nazionali potrebbe incidere sulla nostra preparazione. Tuttavia, crediamo che tutte le squadre si troveranno nelle stesse condizioni e che la competizione sarà molto equilibrata. Per quanto riguarda l’obiettivo andremo ai campionati nazionali con lo scopo di portare a casa il titolo. Siamo consapevoli che ci troveremo di fronte a squadre forti e ben preparate, ma siamo pronti a dare il massimo. Sarebbe un sogno portare il titolo italiano in Friuli e fare la storia del calcio amatoriale della nostra provincia visto che nel calcio amatoriale e nelle varie federazioni della provincia di Pordenone il titolo italiano è stato solo sfiorato da grandi squadre in passato. Incrociamo le dita per magari essere noi la prima in provincia a riuscirci. Penso che anche la città di Sacile ne andrebbe fiera”.