Secondo appuntamento della rubrica dedicata ai personaggi dei vari campionati LCFC: questa settimana è il turno di Livio Del Bianco, capitano e anima della Valmeduna.
Persona sempre disponibile, si è distinto l’anno scorso per la promozione di un evento che va ben oltre il rettangolo di gioco: durante il derby tra Valmeduna e Tramonti, insieme ad altri componenti delle due squadre, ha messo in atto una raccolta fondi per i terremotati, evento al quale hanno partecipato molte persone anche da fuori. Classe 1974, racconta così gli esordi e il suo approccio nel calcio amatoriale: “Mi avvicinai al calcio amatoriale circa vent’ anni fa insieme ad un gruppo di amici: ci eravamo posti l’obiettivo di divertirci il più possibile e questa realtà ci ha sempre consentito di farlo“. Ora, dopo due decenni, si trova ad essere una delle anime sia dentro che fuori dal campo nonché chioccia per i giovani che si avvicinano alla sua realtà: “Nella squadra ricopro il ruolo di capitano ma sono sempre impegnato anche fuori dal rettangolo di gioco: grazie al sostegno dei miei amici/giocatori teniamo le redini per tutto ciò che riguarda una società di calcio, quindi dalla manutenzione della nostra struttura sportiva a far trovare sempre un dignitoso terzo tempo ai nostri avversari e tifosi“. Nonostante i molti anni su un campo da calcio e le infinite avventure vissute, il Capitano non vuole mollare, anzi rilancia e punta a giocare ancora alcuni anni da protagonista rinvigorito dalla presenza in squadra di molti giocatori di qualità: “Mi piace molto stare insieme ai miei compagni: abbiamo passato dei momenti molto difficili dal punto di vista sportivo nei primi anni di militanza ma questo ha aiutato a forgiare un grande gruppo che vorrei non si ponesse limiti: magari fare il salto in Eccellenza e vincerla in due anni, cosa che ritengo possibile vista la forza di alcuni elementi“. Siamo certi che se tale sogno non dovesse avverarsi nel breve periodo, Livio Del Bianco sarò comunque pronto a rimanere in campo e battagliare visto il suo spirito combattivo tipicamente giovanile. Chiude con un pensiero sulla realtà che ha visto crescere e che sicuramente lo ha accompagnato in tutti i passaggi più importanti della vita, descrivendola con un filo di commozione e orgoglio: “Chi fa parte della nostra società sa da sempre che entra in un gruppo di persone che in primis sono amiche fuori dal campo e che si divertono a giocare insieme sempre nel rispetto reciproco: che si vinca o che si perda si va avanti, magari superando lo sconforto con una pizza tutti insieme“. Chiude l’intervista con un plauso alla LCFC e a tutte le attività che promuove, le quali trovano sicuramente terreno fertile in persone così disponibili e amanti dello sport con sani principi.
Cristian Tulissi
