Gli inizi sono nei dilettanti dove difende i colori di Itala San Marco, Mariano e Sovodnje. In giovane età però è costretto a mollare il calcio causa la rottura dei legamenti crociati di entrambe le ginocchia. Quegli infortuni, che avrebbero demoralizzato psicologicamente molte persone, forse hanno dato una forza inaspettata a Igor Cescutti, capace di rialzarsi e riprendere in mano la sua vita sportiva. La fatica e il sudore messo in campo per ritornare a competere, per credere di nuovo nelle sue capacità, probabilmente gli hanno fatto percepire che lo sport deve essere vissuto con gioia, senza porsi grandi aspettative.
Decide quindi di tornare a tuffarsi nella mischia, lo fa in ambito amatoriale vestendo le casacche del Moraro e Sovodnje (FIGC) per poi conoscere una realtà come gli Am. Farra, squadra in cui si trova benissimo e che oggi è uno dei suoi riferimenti sportivi. Come il tennis e il trekking in montagna, discipline che pratica d’estate e dalle quali ha imparato che lo sport va affrontato con una mente serena anche quando ci sono situazioni imprevedibili.
Igor, quest’anno la formula del campionato è cambiata. Incontra i vostri favori?
“Si, la formula ci piace. Prima giochiamo con le squadre della nostra zona per poi passare a un secondo torneo a cui i partecipanti vengono divisi per merito”.
Il campionato è appena partito e avete già dimostrato di avere buone potenzialità. Quali sono le vostre aspettative?
“Abbiamo parecchi nuovi acquisti di qualità e dobbiamo ancora conoscerci meglio in campo, ma le prospettive sono buone. Venerdì abbiamo rotto il ghiaccio con la prima e netta vittoria in trasferta ( 6:1) contro il San Gottardo per cui mi aspetto un campionato al vertice nella prima fase per poi fare bella figura con gli squadroni che incontreremo nella seconda”.
In questi anni c’è stata qualche persona che non ha voluto condividere la vostra filosofia sportiva?
“Per fortuna no, siamo un gruppo molto affiatato e tutti di sani principi. Prima che compagni di squadra siamo un gruppo di amici”.
Il giocatore che vorrebbe in squadra?
“Nessuno in particolare, mi accontento dei bravi compagni che ho. Quest’anno sono particolarmente contento di ritrovare in squadra Giorgio Cavalli che corteggiavamo da anni e con il quale ho giocato ancora nelle giovanili e a Moraro tra gli amatori”.
Nella vostra rosa chi sono quelle persone determinanti per continuare il vostro progetto sportivo?
“Il presidente tuttofare Mattioli è la vera anima degli Amatori Farra, oltre a giocare con gli over 38 e over 48 (a Farra abbiamo due squadre e in totale 55 tesserati) segue tutta l’organizzazione. Ma la forza è il gruppo dove ci sono vari dirigenti che seguono tutto, dal chiosco alle maglie. Menzionerei Michele Visintin che segue anche i tesseramenti ed i salumi in chiosco, Max Bertocco e Federico Livot che seguono le convocazioni, c’è mister Luca La Malfa che ci fa correre durante gli allenamenti e ci schiera in campo con sagacia tattica, senza dimenticare Silvano Piccolo che, oltre difendere la porta negli Over 48, cura ottimamente il campo che abbiamo in gestione”.
Ci sono dei personaggi in ambito amatoriale che Lei ammira?
“Nessuno in particolare ma stimo molto chi si dà da fare per tenere in piedi questo movimento”.
Gli amatori Farra sono da molti anni nell’orbita amatoriale. Che idea ti sei fatto di questo mondo alternativo?
“E’ una realtà che non conoscevo. Personalmente non avrei mai pensato di giocare ancora a 47 anni suonati, ma finchè il fisico tiene non si molla. Ma il bello è che abbiamo un gruppo unico ed è un vero piacere andare in campo. Vorrei ricordare che quest’anno abbiamo uno stimolo in più: onorare la memoria del compianto Marco Mlakar che abbiamo perso quest’estate a causa di una disgrazia in montagna. Oltre che essere stato una colonna portante sia come giocatore over 38 e giocatore/allenatore degli over 48, era veramente come un fratello per tutti. Ci manca tantissimo ed è e resterà sempre nei nostri pensieri”.