Il 27 settembre, in occasione dell’Assemblea generale, la Lega Calcio Friuli Collinare ha premiato Gert Mirashi per il suo atto di fair play, riconoscendo il suo contributo alla promozione di un calcio pulito e costruito su un valore solido come la lealtà sportiva.
Nato nella capitale, Gert Mirashi ha trascorso gran parte della sua vita a Udine, città che lo ha accolto e dove ha costruito parte della sua identità. Dopo aver conseguito una laurea magistrale in Banca e Finanza, ha deciso di coniugare la sua passione per il mondo finanziario con quella per lo sport, in particolare il calcio. La sua vita è un equilibrio tra impegni lavorativi e sportivi, dimostrando una grande capacità di organizzare il suo tempo e di conciliare le diverse sfere della sua vita.
Il suo percorso calcistico ha inizio all’età di nove anni ma la sua esperienza più gratificante e intensa la vive con la maglia del Lavarian Mortean, dove ha trascorso sei anni indimenticabili. Attualmente, Gert continua a coltivare la sua passione per il calcio giocando negli amatori del San Gottardo. Un’avventura iniziata per caso, grazie all’insistenza del capitano Eros Brusini che, una sera di novembre di tre anni fa, lo ha “braccato” fuori da un bar convincendolo a unirsi al gruppo. Un incontro casuale che gli ha permesso di conoscere un gruppo fantastico e una piacevole realtà a cui ancora è ancora legato.
Quando hai compiuto quel gesto come ti sei sentito?
“Consapevole di aver fatto la cosa giusta, nonostante ci trovassimo sull’ 1-1 a metà del secondo tempo ed in una situazione delicata di classifica dove ogni punto per noi rappresentava oro colato”.
Come hanno reagito i tuoi compagni di squadra a questo gesto?
“Inizialmente sorpresi, dal momento che anche l’arbitro era sicuro del fischio e vista anche la sopra citata situazione di classifica. Il difensore però secondo me era stato molto bravo a sporcarmi la palla in calcio d’angolo mentre mi avvicinavo al limite dell’area piccola. Successivamente hanno tutti accettato di buon grado la mia decisione complimentandosi anche al termine della partita”.
Credi che il fair play sia un valore fondamentale nello sport? Perché?
“Si, per me la lealtà è un valore fondamentale nella vita e di conseguenza anche nello sport. È chiaro che nello sport e soprattutto nel calcio, la competizione e l’adrenalina talvolta possono portare a momenti di scarsa lucidità, l’importante, se si sbaglia, è rendersene conto”.
Pensi che il fair play sia abbastanza valorizzato nel mondo dello sport?
“Credo che lo sport abbia dimostrato di essere uno strumento fantastico per trasmettere un valore come il fair play e per dare risalto a gesti di lealtà fuori dal comune”.
Secondo te come si potrebbe dare maggiore risonanza al fair play nel calcio amatoriale?
“Ritengo che per definizione il calcio amatoriale debba essere impostato sul fair play, perché in fin dei conti non c’è nulla in palio, soltanto il divertimento”.
Il gesto che gli è valso il premio fair play della Lcfc:
Friuli Collinare, divisione oro: gara tra San Gottardo e Vacile (1 – 1) del 04/03/2024
La partita prosegue a ritmi serrati, con occasioni da entrambe le parti. I locali ottengono un calcio di rigore, ma in una scena inconsueta, il calciatore del San Gottardo, Gert Mirashi, si rivolge all’arbitro ammettendo di non aver subito alcun fallo. Di fronte a questo gesto di fair play, il direttore di gara revoca la decisione iniziale e assegna un calcio d’angolo. Un episodio che dimostra che il calcio può riservare sorprese e che lo spirito sportivo aleggia ancora nei campionati amatoriali.”