Durante l’Assemblea generale della Lega Calcio Friuli Collinare del 27 settembre, Maurizio Pitassi è stato insignito del premio fair play per un esemplare gesto sportivo, dimostrando così l’importanza di valori come la lealtà e il rispetto nel calcio amatoriale.
Nato in una famiglia di sportivi, Maurizio Pitassi ha respirato sin da piccolo l’aria della competizione e della passione per il movimento. Cresciuto tra karate, pallavolo, basket, tennis, nuoto, sci e arrampicata, ha sperimentato diverse discipline sportive, sviluppando un profondo amore per lo sport in tutte le sue forme.
In campo lavorativo ha maturato una solida esperienza nel settore del benessere, occupandosi di massaggi, alimentazione e cura psico-fisica nelle SPA. Questa esperienza, unita alle sue conoscenze in ambito sportivo, gli ha permesso di sviluppare parecchia sensibilità al benessere della persona. Inoltre, le sue competenze in marketing e comunicazione lo rendono un professionista versatile e capace di affrontare diverse sfide.
La passione per il calcio, vissuta con grande intensità, si unisce a un’innata curiosità per altre discipline sportive. Maurizio apprezza lo sport non solo come attività fisica, ma anche come strumento di crescita personale e sociale. La sua famiglia, con un padre pioniere delle arti marziali e pilota di autocross, una madre pallavolista e un fratello pilota, ha contribuito a forgiare in lui una mentalità sportiva e vincente.
Oltre alla passione per lo sport, coltiva un’altra grande passione: la cucina. Ama cucinare per la famiglia e gli amici, soprattutto in occasioni speciali come compleanni e festività. Questa passione, unita al suo spirito organizzativo, lo porta a creare eventi privati unici e indimenticabili.
Maurizio, cosa ti ha spinto a compiere quel gesto?
“Ho vissuto quel gesto di qualche mese fa con un’ambivalenza di emozioni: la consapevolezza di aver compromesso la partita e, allo stesso tempo, la convinzione di aver fatto la cosa giusta. È stata una decisione presa sul momento, senza troppi pensieri. Sono stato piacevolmente sorpreso dall’ondata di sostegno ricevuta, sia da ex compagni che da tanti altri sportivi.”
Tu sei anche preparatore atletico dei portieri. Se potessi dare un consiglio a un giovane atleta su come comportarsi in campo, quale sarebbe?
“In questo momento, ricopro un doppio ruolo: preparo i portieri di una prima squadra dilettantistica e alleno una squadra amatoriale. Ai giovani calciatori consiglio sempre di allenarsi con costanza, perché lo sport insegna disciplina, sacrificio e la capacità di affrontare le difficoltà. Attraverso l’allenamento si comprende a fondo il gioco, si sviluppano le proprie capacità e si impara a collaborare con i compagni. Inoltre, le sconfitte sono occasioni preziose per crescere e migliorare. Infine, sottolineo l’importanza di conoscere il proprio corpo e di seguire un’alimentazione equilibrata per ottimizzare le prestazioni.”
Secondo il tuo parere cosa si potrebbe fare per promuovere maggiormente il fair play nello sport amatoriale?
“Il fair play nel calcio è un tema affascinante e dibattuto. Oltre a un valore educativo, l’ ambiente sportivo caratterizzato dal fair play favorisce un clima positivo e costruttivo. Quando i giocatori si rispettano reciprocamente e si concentrano sul gioco, l’esperienza diventa più piacevole e divertente per tutti, dai calciatori agli spettatori.
Hai vissuto in passato altri gesti di fair play?
Certo, un episodio che ho vissuto in prima persona mi ha mostrato quanto questo concetto possa essere soggettivo e, al tempo stesso, quanto possa fare la differenza. Durante una partita a Laipacco, circa dieci anni fa, il nostro attaccante compì un gesto di straordinaria onestà, rifiutando un rigore che l’arbitro aveva assegnato a nostro favore. La sua decisione, presa di fronte allo stupore generale, fu un esempio di vero fair play e ci riempì di orgoglio.”
Il gesto che gli è valso il premio Fair Play della LCFC:
Friuli Collinare, Warriors – Valmeduna X leg : 4 – 5 – 18a giornata
A seguito di un contrasto in area di rigore, il portiere dei Warriors, Maurizio Pitassi, al 15° del secondo tempo, ha effettuato una parata deviando la palla in angolo. Non essendo del tutto certo che la sfera avesse completamente oltrepassato la linea di porta, il direttore di gara ha ritenuto opportuno consultare il portiere stesso. Con grande sportività, il signor Pitassi ha confermato che la palla aveva interamente varcato la linea di porta. In virtù di tale ammissione, è stato convalidato il gol. Tale episodio, che avrebbe potuto determinare un risultato diverso, è stato confermato da entrambe le squadre.