La Danieli ha affrontato i campionati nazionali di categoria con grande determinazione, riuscendo a compiere un impresa che rimarrà negli annali. Lo scudetto è merito anche di mister Fabio Burlon che, avendo a disposizione una rosa con grandi personalità, ha saputo trovare il connubio tra comunicazione, tattica e passione. La sua gestione parte da lontano, la sua lungimiranza e sagacia organizzativa, ha dato quel tocco in più ad una squadra che già nel campionato Amatori della Lcfc aveva fatto vedere il suo valore. Finiti i festeggiamenti, rientrato a Udine, gli abbiamo chiesto come ha vissuto questa avventura.
“E’ stata una bella esperienza – racconta Burlon – anche se l’organizzazione ha avuto qualche criticità. Rispetto alle squadre avversarie abbiamo sfruttato la possibilità di esserci presentati con una rosa di 14 giocatori, situazione che ci ha permesso di gestire al meglio ogni gara. Specialmente in finale dove abbiamo affrontato una squadra sarda dalle ottime individualità tecniche ma che ha pagato a caro prezzo la mancanza di sostituzioni. Nel 2013 avevamo già provato a giocarci una fase nazionale in veste CSEN e questo ci ha insegnato quali fossero i comportamenti corretti per affrontare 4 giorni continuati di gare: rientro in albergo presto, profilo basso senza fare feste, mantenere alta la concentrazione. Condotta che ha valorizzato poi l’atteggiamento sul campo dove siamo riusciti a esprimerci al meglio. Grazie alle prestazioni di un gruppo fantastico in cui, oltre al solito Morgan Piani, la sorpresa è stato Alessandro Dapelo che durante la stagione, per motivi di lavoro, non ha potuto partecipare spesso alle nostre gare e in questi giorni era talmente in forma che è diventato il capocannoniere della squadra con 6 gol (assieme a Morgan). Menzione anche per il portiere Andrea Fontana, unico di ruolo in quanto Daniel Zanello non ha potuto partecipare alla trasferta, abile a interpretare bene la nostra tattica di gioco andando anche a rete in parecchie occasioni. E poi come non ricordare Paolo Trombetta, classe 60, presente da sempre tra le nostre fila. Esempio per tutto il gruppo per determinazione, voglia e passione.
Un avventura che ha dato ulteriore entusiasmo e che è stata realizzata anche grazie al contributo dello Sporting Club Danieli, associazione aziendale che si occupa di parecchi sport e che ci ha supportato anche in questa trasferta nazionale. D’Altronde la Danieli sostiene i progetti sportivi ( la squadra è formata quasi in toto da dipendenti) in quanto ha la consapevolezza che creare un gruppo coeso nello sport può aiutare anche i rapporti lavorativi. Consapevolezza che abbiamo anche noi giocatori. Conoscersi meglio, capirsi e confrontarsi nello sport è sicuramente un veicolo trainante per migliorare gli incarichi lavorativi che servono poi, di riflesso, a valorizzare l’impegno in azienda. E il richiamo verso il calcetto sta avendo parecchi riscontri tanto che, nella nuova stagione, ricominceremo con due squadre, una nel campionato amatori e l’altra nel Friuli Collinare di calcio a 5.