La Libertas regionale ha indetto le elezioni dei nuovi consiglieri e del presidente per il 7 agosto prossimo, concedendo termine per la presentazione delle candidature di soli 3 giorni …inclusi sabato e domenica!
La sensazione che un tempo così ridotto avesse come obiettivo quello di impedire alla LCFC di avere propri rappresentanti nel consiglio direttivo regionale è diventata certezza quando il vice presidente regionale ha comunicato che nessuna candidatura della LCFC era stata accettata per un vizio di forma. Ma il tentativo è fallito!
Ma vediamo come si sono sono svolti i fatti.
La LCFC, che rappresenta oltre alla metà dei tesserati Libertas in regione, ritiene opportuno avere una rappresentanza proporzionata nel Consiglio regionale dell’Ente a cui è affiliata, per rappresentare e quindi tutelare gli interessi delle proprie associazioni, ma anche per collaborare nell’organizzazione di eventi comuni, eventualmente anche a livello nazionale.
Nonostante i ristrettissimi tempi concessi le candidature venivano presentate tempestivamente.
Il Vice Presidente regionale della Libertas comunicava (come potete leggere a sinistra) che la Commissione verifica delle candidature aveva respinto quelle presentate dalla LCFC perché non erano state inviate per email. Tale vizio di forma veniva inventato di sana pianta dato che non esiste nessuna disposizione che preveda una specifica modalità di invio.
Ovviamente contro tale illegittimo provvedimento i candidati presentavano impugnativa, che potete leggere cliccando QUI.
Con ordinanza del 29 luglio 2020 la Commissione Nazionale d’Appello della Libertas poneva rimedio a tale prevaricazione accogliendo l’impugnazione.
Crediamo che lo sport debba esaltare il valore della lealtà nella competizione e il rispetto dell’avversario, per cui ci troviamo a disagio di fronte a chi invece di affrontare gli “avversari” li vorrebbe escludere appellandosi a regole inesistenti, come lo sono state ritenute dalla Commissione Nazionale d’Appello.
Ciò nonostante continueremo a rispettare le regole perché se ci adattassimo al comportamento di chi non lo fa perderemmo la nostra identità.