17, 49, 54. Potrebbero sembrare numeri da giocare al lotto e invece sono gli anni che hanno contraddistinto l’esperienza calcistica di Stelio Shaurli. 17 è l’età in cui ha smesso di giocare, 49 quando ha ripreso a calcare le scene calcistiche; infine 54 sono gli anni compiuti che ha aspettato per realizzare il suo primo gol. Lui che è portiere di ruolo e, che d’abitudine raccoglie le palle nel sacco, è riuscito in un impresa che non dimenticherà mai: appunto, segnare. E’ successo nella partita over 40 tra il Da Lodia e la Tavernetta. Il Da Lodia, causa molti infortuni, ha gli uomini contati. Shaurli, considerato che a difendere i pali c’era un altro portiere di ruolo, con la generosità e l’altruismo che lo contraddistingue, pur sapendo di non aver mai giocato oltre la sua area di rigore, si mette a disposizione con l’idea di fare numero. Il mister lo piazza sull’ultimo uomo della difesa ospite e gli affida il compito di creare scompensi con i suoi movimenti. La Tavernetta (che alla fine prevarrà per 3-2),passa in vantaggio. Passa qualche minuto e il Da Lodia prova ad attaccare. E accade l’imprevedibile: cross dalla sx, pasticcio della difesa ospite e Shaurli, piazzato a pochi metri dalla porta, si avventa come un falco sulla preda; calcia, quasi incredulo, la palla depositandola in rete. E’ un tripudio personale. Indescrivibili l’urlo di gioia, lo scatto da centometrista per andare ad abbracciare gli increduli compagni, e l’esultanza. A cena poi si sprecano i commenti sul suo gol, rete che gli è costata un giro di amari. Ma non amari a scelta. Tutti, per ironizzare su questa strana situazione, considerate le prospettive tecniche del “giovanotto”, hanno chiesto un Unicum. Ma noi, a Stelio, auguriamo di trovare ancora la forza per esultare e, così, provare ancora quelle emozioni che, se vissute in questi contesti, gli danno forza per giocare ancora fino a cent’anni almeno.
Paolo Comini
Pubblicato anche su Tremila Sport del 03/12/2010