La Lega Calcio Friuli Collinare è convinta che il futuro dipenda dai giovani e per questo pone grande attenzione nel cercare di educare, fin dalla tenera età, a credere nella propria passione, a rispettare figure importanti nel calcio come gli arbitri. Il rispetto delle regole e degli arbitri è fondamentale per poter svolgere qualsiasi attività sportiva. Senza questo lo sport perderebbe il valore educativo e potrebbe diventare solo un occasione di scontro e frustazione. Insegnare ai bambini a rispettare gli arbitri significa educarli al rispetto delle regole e dell’autorità, valori fondamentali che potrebbero accompagnarli in tutta la loro vita. Ma per educare i bambini bisogna dare il buon esempio, spiegare l’importanza del rispetto, magari dialogare con loro dopo le partite aiutandoli a ragionare su eventuali atteggiamenti irriguardosi. Per questi motivi la Lega Calcio Friuli Collinare ha avviato un progetto con il direttore dell’istituto Tomadini e presidente della Pol. Lizzi, Luca Rui, che coinvolge un centinaio di bambini dai 6 ai 12 anni. Di questa iniziativa ne abbiamo parlato con il presidente della LCFC Daniele Tonino:
>>La Lcfc crede fortemente nei giovani e, nel mio discorso programmatico, ho evidenziato che il prossimo triennio sarà orientato verso un’attenzione particolare ai giovani, veri protagonisti del nostro futuro. Grazie agli amici dell’istituto Tomadini e della Pol. Lizzi, che organizzano ogni estate dei camp dove i bambini provano a cimentarsi in molte discipline (calcio, pallamano, pallavolo, scherma, nuoto, equitazione), andiamo a spiegare la figura dell’arbitro e la sua funzione. Con il prezioso aiuto di alcuni nostri arbitri, incontriamo gruppi da 20 bambini. Per prima cosa abbiamo chiesto che sport facevano che gli sarebbe piaciuto fare e, con mia sorpresa, ho scoperto che il calcio non è per niente il più gettonato, anzi. Premesso che non è mai facile spiegare in modo semplice qualcosa che a noi sembra scontato, cerchiamo di fare una narrazione semplice, cercando di coinvolgerli con giochi e farli intervenire quando sbagliano. E’ un modo per testare la loro reazione, per spiegarli quale è l’atteggiamento corretto da tenere. In un mondo, anche quello giovanile – conclude Daniele Tonino – dove il clima è spesso eccessivamente agonistico e selettivo, crediamo sia importante far capire fin da piccoli quali siano i valori dello sport, del fair play, del terzo tempo>>.