Uno degli hobby preferiti è camminare in montagna, luogo dove la natura incontaminata ti permette di rigenerarti, di entrare in sintonia con se stesso e spesso di capire quali sono i tuoi limiti. Un momento di riflessione che forse lo aiuta a capire anche come muoversi nel calcio, altra sua grande passione. In questo contesto Marco Nistri è una delle bandiere della Climassistance, squadra che assieme a Gianluca e Vito Serio, fondò nel 1993. Una sua creatura che ha fatto crescere con dedizione, curandola in ogni dettaglio. Lui, management di una grande azienda che opera nell’ambito del settore della cura della persona, forse anche per deformazione professionale, applica una gestione quasi maniacale all’organizzazione della squadra, dote riconosciuta da dirigenti, atleti e simpatizzanti. Oltre a questo Marco sa districarsi tra i meandri comunicativi con destrezza: l’empatia, la ricettività per le novità, lo stare al passo con i tempi, lo portano a una sana socializzazione, ad essere un amico di tutti. La sua carica dirigenziale, vicepresidente, non gli impedisce di scendere ancora in campo dove Marco dimostra di essere anche un buon giocatore.
Siete la prima squadra amatoriale a fare una presentazione ufficiale della nuova maglia in grande stile. Come nasce quest’idea?
“Quest’anno ricorre il 30esimo della fondazione della squadra e, grazie anche ad un contributo ottenuto dal CONI, su prezioso suggerimento della LCFC, con Gabriele Serafini e Luca Pizzecco, avevamo pensato di rinnovare, per l’occasione, la divisa di gara. Girando per i vari distributori ci venivano proposti i soliti cataloghi, con i soliti disegni o fantasie delle maglie. Noi però puntavamo a qualcosa di più originale. Così, discutendo con l’amico Maurizio Manente del Macron Store, è uscita l’opportunità, pur spendendo qualcosa in più rispetto alle consuete divise, di aderire al progetto “custom”, che prevede la possibilità di crearci graficamente la maglia, disegnandola come volevamo. L’idea ha attecchito, abbiamo buttato giù un pò di idee a Luca Pizzecco, il disegnatore ufficiale, e la maglia è stata realizzata. Inoltre, con il supporto della Macron, ci è stata anche proposta la presentazione in grande stile, come “quelli veri”. La serata è stata veramente indimenticabile, come possono confermare anche i vostri rappresentanti che hanno partecipato”.
La Climassistance è da molti anni nell’orbita amatoriale. Qual è il vostro segreto?
“Sicuramente la coesione del gruppo. Siamo partiti 30 anni or sono dalla 3a categoria collinare e negli anni abbiamo scalato tutte le classifiche fino ad arrivare all’eccellenza. Ci siamo tolti anche diverse soddisfazioni con l’allora sponsor Bar San Giacomo. Conservo ancora una pagine del MV di dicembre 1996 dove parlano delle squadre con più vittorie, più prolifiche, senza sconfitte etc e siamo sempre noi nominati”.
Qual è la molla che ti spinge a mantenerti in attività?
“La passione per il calcio, la voglia di stare insieme agli amici, e anche la soddisfazione di vedere il loro gradimento nello stare tutti insieme. Basti pensare che quest’anno, che abbiamo fatto l’upgrade all’over 50, due giocatori della scorsa stagione, Ervin Lamce e Besnik Facja, che sono in prestito ad una squadra di Over 40 in attesa dell’età giusta, pur di non abbandonare il gruppo, si sono fatti tesserare come dirigenti e, quando non giocano con l’altra squadra, sono sempre in panchina con noi”.
Quali sono gli obiettivi della Climassistance?
“Sicuramente di giocare insieme, divertirci, e cercare di non farsi male, e continuare nei prossimi anni, magari rinforzando il gruppo con qualche “giovanotto”, per cercare di arrivare tutti insieme al neo creato campionato over 58. Personalmente, ho un obiettivo: spesso incontro sui campi da gioco Enrico Felisatti degli amatori Passons, classe 1947. Ogni volta che lo incontro, ed è sempre in splendida forma, gli dico “Enrico, tu sei il mio obiettivo… arrivare alla tua età con la tua forma!”
In questi anni c’è stato qualche ragazzo che non ha voluto condividere la vostra filosofia sportiva?
“Sia quando eravamo giovani, che anche qualche anno fa, abbiamo avuto qualche personaggio che non condivideva troppo lo spirito del gruppo, ovvero di cercare di far giocare sempre tutti nel limite del possibile. Giocatori molto ambiziosi, che hanno volontariamente deciso di cambiare gruppo, o sono stati invitati a farlo”.
Qual è il valore umano che apprezzi di più?
“L’onestà e il rispetto. Credo che non ci possa essere un confronto sportivo senza questi principi”.
Hai visto passare molti tra giocatori e allenatori. Chi è la persona che ha lasciato maggiormente il segno?
“Non ne ho uno in particolare, ma sicuramente tutto il gruppo delle annate col nome del Bar San Giacomo, che come detto è approdato fino all’eccellenza. Vorrei però approfittare di questo spazio per ringraziare Miguel Feliz, con noi da tantissimi anni e che ricopre il ruolo di guardalinee.
Hai un sogno da raggiungere in ambito amatoriale?
“Non particolarmente, una volta raggiunto il pensionamento calcistico per limiti di età, mi piacerebbe vedere ricominciare dalle categorie giovani, magari con i nostri figli, l’avventura degli Am. Calcio Villa Primavera, in arte CLIMASSITANCE”.