In tabellone la prima partita della seconda fase valida per il girone Titolo. Un gruppo dove, se si vuole puntare in alto, bisogna stare attenti a non commettere passi falsi e in cui la concentrazione deve essere un fattore importante. Elementi che hanno contraddistinto la sfida tra Arzene e Aurora San Foca, una partita che si chiude con un pareggio e che lascia alle contendenti la consapevolezza di avere delle compagini competitive.
“Il primo tempo – racconta l’ospite Alberto Tubia – vede un possesso palla maggiore per gli ospiti che però sprecano alcune occasioni in prossimità della porta come al 7° quando un azione imbastita da Piccini e conclusa da Corazza impegna Maniago. L’Aurora continua a proporsi in avanti e al 20° tocca ancora a Corazza provare ad affondare: il tiro dell’attaccante non è potente e Maniago non ha problemi a bloccare il suo tiro. Al 29° grande occasione per l’Arzene: Moretti rimane smarcato in area, viene servito da un cross disturbato dal veloce Runko che corre a coprire lo specchio e ne esce u tiro centrale che De Nobili non ha difficoltà a parare. Gli ospiti non demordono e dopo 5 minuti ecco un altra opportunità per il vantaggio con Corazza che batte una punizione dalla 3/4 sul palo destro dove Florjan Stafa arriva di testa, ma la conclusione esce. La sfida è vibrante, le due squadre ribattono colpo su colpo. Prima l’Arzene sfiora il vantaggio con una conclusione raso terra di Zaami che sfiora il palo di destra, poi è il solito Corazza a trovarsi davanti al portiere, ma fa un passo di troppo per dribblarlo e la palla finisce sulla rete esterna. Le azioni pericolose si susseguono, ma la gara si apre al 46° quando i padroni di casa siglano con Zaami, bravo a sfruttare una mischia in area. L’Aurora sbanda, rischia di subire il raddoppio ma poi riprende in mano il match e perviene, al 62°, al pareggio: Ledjo Stafa, appena entrato, prende palla a centro campo, trova lo spazio per servire avanti Muccignato, pronto a timbrare il cartellino. C’è tempo ancora per una pericolosa conclusione di Zaami la cui punizione è ben parata da De Nobili”.