Prima della fine di ogni campionato si guardano in faccia, si rendono conto dell’avanzare degli anni e valutano se sia il caso di proseguire l’attività. Stiamo parlando degli Am. Forever, quest’anno in veste Black Stuff. Ne parliamo con una delle anime di questa formazione, quel Carlo Pecile che si sta adoperando come collante, come promotore e come organizzatore di una compagine sulla breccia da oltre 15 anni e che, di anno in anno, resiste a tutte le intemperie, anche quelle del tempo .
Carlo, come mai la decisione di partecipare a un campionato over 50?

“Se consideriamo che la nostra formazione ha un età media fra le più alte anche del campionato si può capire il perché sposare il progetto Over 50. Ma la passione è tanta, sentire ancora il profumo dell’erba, della pioggia, vivere il clima partita, misurarsi contro gli altri e se stessi è ancora stimolante. E poi trovarsi una volta a settimana con delle persone che hai condiviso tante battaglie sul campo rimane sempre un piacere. Insomma, non ci pensiamo ad appendere gli scarpini al chiodo, almeno fino a quando il fisico regge”.
Cosa vi piace di questa manifestazione?
“Da un paio di stagioni abbiamo scelto questo campionato perché lo riteniamo adeguato per il mix di impegno di calendario, per una minor spinta agonistica e perché possiamo almeno provare a confrontarci alla pari con molte squadre. Lo affrontiamo con una buona dose d’autoironia consci che non sempre le nostre possibilità tecniche sono al top. Per farti capire come la pensiamo è emblematico il commento di Mauro Bon, il capitano nell’immediata vigilia della prima: guarda Carlo, ad agosto avevo qualche remora a dirti che sarei venuto a giocare ma non mi sarei sentito bene: io sul divano mentre voi ve ne saresti andati in giro a giocare, nooo. È meglio esserci”.
Come affrontate il campionato?
“Ciò che ci motiva, in primis, è la voglia di mantenere vivo l’aspetto sociale del gruppo ed il desiderio di rivederci periodicamente per vivere l’emozione della partita. Siamo tutti a concordi nell’impegnarci per disputarla al meglio delle nostre possibilità anche se siamo consapevoli che, nella nostra rosa, sono pochi gli elementi dotati di tecnica corsa e resistenza. Per questo c’è un buon mix tra chi può offrire un minutaggio maggiore, chi si affida alla sua esperienza, chi al senso della posizione, chi alla sua tecnica, chi ci mette grande cuore. Ma tutti sono utili, nessuno è una prima donna. Per la parte conclusiva del campionato vogliamo di continuare a divertirci con la solita serenità dando, come sempre spazio a tutti i nostri giocatori, combinando di volta in volta il i ruoli qualunque sia il livello individuale, senza fare grosse differenze per tempo giocato. Magari a fine campionato ci ritroveremo, per l’ennesima volta a guardarci negli occhi e dire Ma dai, anche se abbiamo un anno in più, facciamoci un altro campionato!”
E le altre squadre, come le vedete?
“Qualche compagine è in grado di disporre di giocatori dotati di un’inaspettata combinazione di prestanza fisica ed elevate capacità tecniche. In un paio d’anni ci sembra si sia elevato, in alcune squadre, il valore tecnico con l’innesto di atleti che hanno dei vissuti calcistici importanti. Ma mentre per alcune squadre probabilmente il risultato pesa, per noi non è un aspetto secondario della nostra attività e incontrare formazioni di ottima caratura non ci crea alcun disagio. Anzi è un piacere incontrare avversari prestanti e particolarmente capaci”.