TORSA – CORNOCALCIO 0-0
TORSA: Fabro, Zoccolan, Braida, Cecconi, Pallamin, Deganis,Sacripanti (Malisan), Montina, Bandiziol (Pidalà), Tempo (Pestrin), Metaj.
CORNOCALCIO: Spessot, Cudiz, Jermanis, Dinic, Brugnola, Ghermi, Cappello, Ventura (Avian), Tommasin (Burlon), Cocetta, Chiappò.
ARBITRO: Di Lernarda di Sedegliano.
Morsano. Per un Torsa reduce da due vittorie di fila ed un Corno calcio proiettato verso le posizione di vertice, erano ben altre le aspettative ed invece le due formazioni sono apparse molto timorose poi le decisioni dell’arbitro Di Lenarda hanno influito tatticamente sul match in particolare dopo il 23’con l’espulsione di Jermanis che ha costretto la panchina ospite ad arretrare il proprio baricentro così cercando maggiore copertura difensiva. Squadra di casa apparsa in palla e molto attenta in tutti i reparti del campo con un asfissiante pressing sui portatori di palla avversaria, mentre in fase offensiva ha cercato esclusivamente tiri da lunga gittata che nello loro quasi totalità sono terminati ben distanti dai pali della porta difesa da Spessot. Con queste premesse, la partita è stata davvero amara in fatte di emozioni gol, ma dopo soli 12’ il Cornocalcio ottiene un dubbioso calcio di rigore che il direttore di gara concede per un presunto fallo in area di rigore subito da Tommasin. Inutili le vibranti proteste dei locali, ma dal dischetto Cocetta manda la palla a stamparsi sul palo alla sx di Fabro. Nella ripresa dopo soli 5’ la parità numerica viene ristabilita con l’espulsione diretta di Montina ed al 17’ tocca il cartellino verde per doppia ammonizione a Zoccolan ed al suo posto entra Gigante. Al 20’ si concretizza finalmente la prima palla gol del match e tocca ancora a Cocetta sprecare la favorevole occasione sparando da posizione ravvicinata sul Fabro in tempestiva uscita. Al 28’ calibrata punizione decentrata di Deganis ma l’inzuccata di Malisan è tutta da con le due squadre ad accettare il punto che serve ugualmente a muovere le rispettive classifiche.
Renato Damiani
Pubblicato anche sul Messaggero Veneto del 08/03/2011