Durante una gara del Carnico ordinò ben 12 minuti di recupero
24 anni di arbitro con la Figc e 14 con la Lcfc, questo l’invidiabile curriculum di Franco Cargnelutti, classe 1953, papà di Elena la quale fra pochi mesi lo farà diventare nonno. Come calciatore, il Franco non ha avuto un trascorso da guinness dei primati avendo militato per un biennio nella formazione juniores dell’allora Caneva di Tolmezzo, suo paese natio, ma evidentemente era un predestinato per vestire la casacca nera di arbitro (vista anche la sua conformazione fisica) ed infatti nel 1973 si iscrive ad un corso superandolo poi brillantemente ed è stato l’inizio di una carriera che l’ha visto in pochissimo tempo approdare nella massima categoria del calcio regionale ovvero l’Eccellenza, mentre l’ulteriore balzo in avanti non si è potuto concretizzare per raggiunti limiti di età. Dopo aver diretto più di 1500 partite, nel 1997 decide di entrare nel mondo amatoriale ed in questo campionato diventa uno degli arbitri più rappresentativi raccogliendo consensi su tutti i campi del Collinare e la sua bravura è stata premiata con la direzioni di finali nazionali ed una finalissima tra Real Pulfero e Ziracco a Martignacco. Nella sua lunga carriera può vantarsi di un personale record: nel corso di una partita del Carnico Figc tra Real Ic ed Illegiana ha decretato ben 12’ di recupero tanto che a fine match i giornalisti che gli hanno chiesto il perché di tale maxi recupero e la sua risposta è stata: “Mi sentivo in gran forma!”.
Renato Damiani
Pubblicato anche sul Messaggero Veneto del 12/10/2010