Dopo un girone d’andata complicato, anche il 2024 dei pappagallini manzanesi non era iniziato nel migliore dei modi. Ultimi in classifica nel girone Oro A, martoriati dagli infortuni (come da tradizione ormai pluriennale), avevano inaugurato il nuovo anno solare con una sconfitta di misura contro il Vacile.
Nel mese di febbraio altre due battute d’arresto, probabilmente giuste per quanto riguarda il segno in schedina, ma allo stesso tempo eccessive nelle proporzioni. C’è quindi la necessità di dare una scossa non solo dal punto di vista della mentalità e del gioco – e timidi segnali positivi in quella direzione già si erano in realtà già visti – ma soprattutto da quello dei risultati.
Servono punti, e servono ora. Questo l’approccio dei giallo-blu (o, meglio, blu-gialli) alla partita contro il S. Gottardo, disputata lunedì 19 al campo sportivo Bearzi di Udine. Causa infortuni e indisponibilità, coach Alessio deve nuovamente inventarsi la formazione. Molte le novità, ma poche danno nell’occhio quanto il nuovo proprietario della fascia di capitano: causa forfait di capitan Vrizzi, questa passa per la prima volta a Davide Vicario (in foto), che alle sue solite sgroppate deve aggiungere ora questa responsabilità. Ma il ragazzo è un purosangue, e carisma e parlantina sicuramente non gli mancano.
Dopo una prima fase di studio, seguendo quello che in realtà era stato il copione anche delle sconfitte
precedenti, i Carioca prendono il controllo della manovra. Il reparto arretrato fa buonissima guardia: i
centrali Vidussi e Costantini lasciano passare poco o nulla, sulla destra Marchuk copre e spinge come un ossesso, a centrocampo un Masarotti formato mediano monstre è ovunque.
Anche la manovra offensiva, sebbene non brillantissima o impeccabile, può contare sugli strappi di Cecotto e il sacrificio di un Di Corrado a mezzo servizio ma mai domo. Nella prima frazione i manzanesi vanno più volte vicini al gol, ma anche questa sera la porta avversaria sembra stregata. A rompere l’incantesimo ci pensa allora uno dei nuovi acquisti della stagione – e immediato beniamino dello spogliatoio – Francesco Morico, che sblocca la partita e il suo score personale con un bel tiro da dentro l’area che vale l’1 a 0 all’intervallo.
Nella ripresa il San Gottardo scende in campo con più convinzione e, complice anche un atteggiamento
tattico più conservativo e un comprensibile calo fisico dei Carioca, riesce ad avvicinarsi con più costanza alla porta ospite. Il gioco, in generale, si fa più spezzettato, il fraseggio meno efficace, ma a conti fatti i giallo-blu tengono benissimo il campo. In tutta la seconda frazione i padroni di casa creano tre occasioni da rete, con una conclusione di poco a lato e due tiri insidiosi neutralizzati con qualche difficoltà dall’estremo Chiarandini.
I Carioca, però, non stanno a guardare, e hanno anche più opportunità degli avversari. Il più attivo in tal
senso è uno dei neo-acquisti di gennaio, Thomas Cecotto, a tratti imprendibile. Imprendibile, sì, ma spesso impreciso e – soprattutto – sfortunato a trovare sulla sua strada alcuni ottimi interventi del portiere avversario, zolle insidiose o, più semplicemente, i legni. E il 2 a 0 ospite che chiude i conti arriva proprio sugli sviluppi di un suo spunto personale: recupera palla, punta la porta ma l’azione della retroguardia gli impedisce di insaccare. La sfera, però, finisce sui piedi del condor Iacuzzi, che a porta vuota non può sbagliare.
Negli ultimi minuti gli ospiti sono bravi a non scomporsi e a rendere impossibile una delle loro specialità di questa stagione: le rimonte subite. Al termine degli 80’ arriva quindi una vittoria preziosa come l’aria, che muove (anche se di poco) la classifica, ma che dà soprattutto fiducia ad una squadra certo imperfetta, ma fin qui ripetutamente punita oltre i suoi demeriti.
Contributo fornito da ASD Carioca