Giornata amara, la 14ma, per il Casarsa che perde il treno per restare con il centro della classifica cadendo in casa dell’Arzene (in una foto di repertorio), dopo derby che ha messo in luce le potenzialità dei locali e il carattere degli ospiti.
“Un primo tempo anomalo con poche giocate in cui l’Arzene è sempre pericoloso con Baze che spreca un occasione cercando un pallonetto a tu per tu con il portiere casarsese, dichiara un dirigente ospite.
Poco dopo, sempre Baze, prende palla sulla 3/4 e porta a spasso tutta la difesa avversaria da una parte all’altra del campo fintando il tiro più volte e, una volta aperto un varco al centro, disegna un assist che Jesku trasforma in rete. Il Casarsa prova a reagire ma il tiro di Bartle si infrange su Maniago che respinge su Infanti, il quale si ritrova la palla sotto i piedi e tira fuori di poco.
Nel secondo tempo tanto cambi per il Casarsa con i blaugrana che inizialmente soffrono tanto da subire due gol in meno di 10 minuti. Il raddoppio è del solito Baze, bravo a piazzare una rasoiata sull’angolino basso, mentre il 3 a 0 arriva su calcio d’angolo per piede di Candeago, bravo ad insaccare un pallone snobbato dai casarsesi.
Sul 3 a 0 il Casarsa, fino ad ora timoroso di forzare la giocata, inizia a giocare palla a terra e, a 15 minuti dalla fine, cercando linee centrali e laterali, trova il gol della bandiera con Fabio Trevisan lanciato a tu per tu col portiere da Bartle.
Gli ospiti credono nella rimonta e continuano ad attaccare, venendo premiati da Kevin Bartle, lesto a siglare un secondo gol che da l’illusione dell’impresa, sfiorata nel finale da Lazzaretto: l’attaccante casarsere fa alzare il pelo ai padroni di casa con una punizione che s’infrange sulla traversa. Finisce così 3 a 2 con il Casarsa che può solo recriminare verso se stesso. Complimenti all’Arzene che, nonostante la panchina corta, ci ha creduto e ha messo in campo la voglia di fare punti. Il Casarsa ora sente l’alito delle retrovie, ma per fare punti bisogna commettere meno errori dietro e finalizzare di più le occasioni che si hanno”.
Speculare l’analisi della gara di Igor Maniago che racconta:
“Il GSR rientra tra le mura amiche dopo un mese e mezzo di trasferte non molto fortunate, ma che comunque hanno dato una buona consapevolezza alla squadra del proprio valore perdendo di misura, magari con qualche episodio discutibile, contro Aurora e Forcate. Contro i cugini del Casarsa, nel primo atto, c’è una fase di studio con l’Arzene che prova a impensierire la difesa avversaria ma non riesce a sfondare fino alla rete di Jesku, ben servito da Baze dopo uno slalom al limite dell’area.
Il Casarsa sfiora il pareggio con Bartle ma la sua conclusione è ribattuta dall’estremo di casa e, sul tap in gli ospiti non sono precisi. Inizio ripresa con i locali più incisivi in fase d’attacco e pronti a portarsi sul 3-0 grazie a Baze e Candeago. La sfida sembra chiusa ma il Casarsa non ci sta e tira fuori gli artigli. L’Arzene abbassa la guardia e subisce parzialmente la rimonta con il Casarsa che sigla due reti con Trevisan e Bartle e nel finale colpisce la traversa su punizione. Finisce 3-2. Il GSR Arzene – chiosa Maniago – dovrà interrogarsi su questo blackout che poteva costare la vittoria, mentre il Casarsa, anche senza punti, porta a casa una prova di carattere che rende meno amara la sconfitta”.