Il 28 aprile, a Pozzuolo, i Carioca iniziano una sette giorni decisiva in ottica salvezza. Tre partite, tre scontri diretti, tanti punti pesanti in palio.
Il promemoria, però, non sembra aver trovato la strada di Manzano. Vada la condizione fisica non ottimale, vadano i numerosi infortuni, vada l’ennesima formazione d’emergenza, ma i gialloblu sembrano aver dimenticato a casa testa, gambe e cuore. Di fronte a un Pozzuolo affamato di punti, la partita dura solo un tempo, ed è un monologo dei padroni di casa.
Dopo pochi minuti di studio, arriva il vantaggio con un’incursione dal centro del campo. Passaggio filtrante sulla fascia destra, esterno a tu per tu con il portiere, e palla in saccoccia. I Carioca protestano per un possibile fuorigioco, ma bastano pochi minuti e il Pozzuolo legittima il vantaggio liberando di nuovo un suo giocatore di fronte a Chiarandini, che poco o nulla può. Ci si aspetterebbe una reazione, ma i manzanesi rimangono abulici e confusi e, a pochi minuti dalla fine del primo tempo, nuovo errore difensivo e nuova rete dei padroni di casa, e padroni del campo.
La ripresa ha poco o nulla da dire. Per carità, qualche segno di vita Carioca c’è, ma è figlio di iniziative personali o azioni estemporanee. Una di queste è del solito generosissimo Burelli, che evidentemente non ci sta. Una sua serpentina in area si conclude con uno sgambetto del difensore e un rigore su cui nessuno (o quasi) ha da protestare. Sul dischetto si presenta, come sempre, capitan Vrizzi. Ma oggi non è evidentemente giornata, e la sua conclusione non impeccabile viene neutralizzata dal portiere avversario con una bella parata. Da quel momento in poi la partita si spegne: il Pozzuolo gestisce, gli ospiti sembrano solo aspettare il triplice fischio. Ottima partita dei padroni di casa, ben organizzati e con alcune individualità pregevoli. Per i Carioca, invece, game tape di quella che è probabilmente la loro peggior partita della stagione da bruciare immediatamente.
Per la fortuna dei gialloblu, però, l’opportunità di riscattarsi arriva subito con gara due del tour de force primaverile. Mercoledì 3 maggio, e quarto incontro in stagione tra San Gottardo e Carioca: uno nella prima fase, uno in Coppa, e due ora nella seconda fase del campionato. Per questo ultimo appuntamento il palcoscenico è quello del sintetico di Manzano. I Carioca recuperano il portiere Vosca, che si accomoda immediatamente tra i pali, e Bucovaz che, al rientro dopo una lunga sequela di infortuni e dopo uno scampolo di partita a Pozzuolo, prende posto in attacco dal 1’ portando sponde, sacrificio e tanta personalità. Per il resto, la formazione è la stessa della debacle del venerdì precedente.
La squadra, però, non è la stessa. O per lo meno è cambiato l’atteggiamento: pur non giocando divinamente contro un San Gottardo a corto di uomini (solo due sostituzioni disponibili per gli udinesi), si vedono finalmente un po’ di lucidità, voglia e orgoglio. La partita è equilibrata, inizialmente con poche occasioni da entrambe le parti. Gli ospiti spingono sulle fasce, ma i Carioca questa volta reggono, e dimostrano di poter fare male.
Il punteggio si sblocca nel primo tempo. Punizione sulla tre quarti battuta da Vrizzi, sponda di testa di Maddalena e Burelli trova la girata al volo per un tiro beffardo che attraversa una selva di gambe e si infila in rete per quello che è il suo undicesimo centro stagionale. I Carioca però non affondano il colpo, e anzi, a cavallo tra primo e secondo tempo esce il San Gottardo che inizia a macinare gioco e ad alzare il baricentro. Per il pareggio c’è però da attendere la seconda frazione. Dopo le prove generali (grande intervento di Vosca sulla linea di porta) su calcio d’angolo il portiere sbaglia il tempo dell’uscita, la palla vola sul secondo palo dove Degano fa valere i suoi (molti) centimetri e il mismatch in marcatura, spingendo in porta di testa.
I padroni di casa continuano a patire le folate avversarie, ma hanno il pregio di non mollare. Anzi, quasi dal nulla, nel momento di maggiore sofferenza, arriva il nuovo vantaggio. L’arbitro assegna una punizione dai 35 metri in favore dei Carioca. Nessuno, però, chiede la distanza, e mentre la difesa ospite si organizza Pitassi si inventa la furbata e la deliziosa traiettoria che sorprende compagni ed avversari per il 2 a 1. La gioia, però, dura poco, dal momento che il San Gottardo non molla, e dopo qualche giro di lancetta trova il pareggio con Del Mestre.
I padroni di casa iniziano a sudare freddo, ma, finalmente, non si scompongono. Il fortino, di riffa o di raffa, tiene, ed è nuovamente un calcio piazzato di Pitassi a sbloccare il risultato. Punizione, di nuovo, dai 35 metri. Questa volta tutti sono pronti, ma non serve a nulla. Il talento di Percoto lancia direttamente in porta una rasoiata sublime, che supera il portiere avversario e incoccia sull’interno della traversa. Il primo ad arrivare sulla ribattuta è Iacuzzi, nuovo arrivo di gennaio, che ribadisce di testa il suo primo gol in maglia gialloblu: birra per tutti. Questa rete spezza le gambe a un San Gottardo pur generosissimo, e c’è anche tempo per consolidare il risultato con il secondo gol di Burelli che,
direttamente su rinvio di Vosca, manda fuori giri il suo marcatore e si invola verso la porta battendo con un bel pallonetto l’estremo difensore. 4 a 2 forse esagerato visti i valori in campo, ma dopo pochi minuti arriva il triplice fischio che vale due punti pesanti come il piombo.
Ora c’è a malapena il tempo di riposare. Venerdì 5, infatti, a Manzano arriva un Venzone alla disperata ricerca di punti. Quali Carioca troverà ad attenderlo? La squadra svogliata e confusa di Pozzuolo, o quella cinica e rognosa di mercoledì?
ASD Carioca