Le esperienze che lo hanno formato in età giovanile sono rispettivamente con Caneva, Liventina San Odorico e Cordenons. Un percorso di crescita durato fino ai 17 anni, età in cui Claudio Abazi, per motivi familiari, lascia lo sport che gli piace. Ma l’amore per il calcio è indelebile e, nonostante le dinamiche di vita non gli consentano una partecipazione costante all’attività, Claudio prova a tenersi in forma con il calcio a 5 disputando campionati con il Maniago (serie C), con il CSI o semplicemente giocando tra amici. Ma qualche anno fa, su impulso della moglie, si rimette in gioco tornando a vestire prima la maglia di una squadra dilettantistica, il Maniago, per poi passare agli am.Dignano. Claudio è una persona introversa che in campo si trasforma, acquisisce quella sicurezza che lo fa diventare un punto di riferimento per mister e compagni. Se nel suo lavoro di metalmeccanico trasforma i metalli oggetti e componenti finiti, sul rettangolo verde, metaforicamente, compie la stessa operatività riuscendo a mutare situazioni di gioco che valorizzano i suoi compagni, riuscendo nel contempo a mettersi in mostra, dimostrando che con l’applicazione e la determinazione si riesce a ottenere buoni risultati.
E’ il primo anno che giochi negli amatori? Come mai questa scelta?
“È il primo anno che gioco con gli amatori. Ho fatto questa scelta perché è nato il mio secondo figlio e volevo avere più tempo per la mia famiglia senza avere 3/4 allenamenti a settimana più la partita. Motivazioni che mi ha spinto a seguire mister Andrea Acquaviva, che oltre ad allenare il Maniago, da qualche anno è anche la guida tecnica del Dignano”.
Il tuo inizio di stagione è ottimo: 4 gol e alcuni assist in 4 partite. Che obiettivi ti poni per questa stagione?
“Il mio obiettivo personale equivale a quello della squadra, cercare di vincere più partite possibili per arrivare al salto di categoria”.
Quali sono i tuoi compagni con cui ti trovi meglio in partita?
“Sono una persona introversa e di solito ci metto un po’ a dare confidenza alle persone ma fortunatamente nel Dignano mi sono sentito subito accettato da tutti i miei compagni che mi hanno accolto come se ci fossi sempre stato in questa squadra. Mi trovo bene con tutti ma ovviamente ci vuole un po’ di tempo per conoscerli al meglio, calcisticamente parlando, e avere più intesa. Quello con cui mi trovo meglio è Marco Giovanetti: abbiamo giocato l’anno scorso insieme e tecnicamente è fortissimo”.
Quest’anno il Dignano è partito alla grande. Merito di?
“Il merito va soprattutto alla squadra e alla mentalità vincente che ci trasmette mister Andrea Acquaviva”.
Qual’è la posizione in campo che valorizza meglio le tue caratteristiche?
“Sono un centrocampista e ritengo che sia il ruolo che mi valorizza di più perché mi piace avere una visione a 360 gradi del campo e correre per esserci ovunque, anche se sinceramente preferisco attaccare e creare occasioni piuttosto che difendere”.
Molti giocatori osservano dei riti pre gara. Ne hai anche tu?
“Prima della gara bacio la fede del matrimonio”.
Un tuo difetto?
“Un mio difetto è che non so perdere”.
Una tua virtù?
“Mi impegno tanto in qualsiasi cosa mi si proponga di fare, ci metto cuore e sudore”