In quel di Udine, palestra Tomadini, arriva la capolista Danieli. L’andata è stata disfatta per il Troncos e le premesse sono pessime. Danieli al gran completo, mentre i locali con 6 effettivi e un cambio ( non entrato) per estreme necessità.
Tra i locali l’esordio del portiere Francesco Drago, giocatore di sicuro avvenire. La partita inizia e si vede subito che l’agonismo non mancherà, i ritmi sono buoni e le squadre non sono lì per passare il tempo. A sorpresa, rispetto alle aspettative, i locali si ritrovano in vantaggio di 2 a 0. Frutto di una attenta difesa e di un buon gioco di rimessa. Ma la Danieli mantiene la calma e continua nel suo gioco, recupera e passa in vantaggio. I locali la riprendono e finisce il primo tempo in parità. Un primo tempo combattuto e che con il punteggio rispecchia la partita.
Nella ripresa ancora grande agonismo, molte occasioni, pali, parate, con più possesso palla degli ospiti ma ben tenuti dai locali. Dopo il vantaggio esterno e il pareggio locale negli ultimi 7 minuti si chiude la partita. Prima due decisioni arbitrali borderline. Il giocatore-portiere della Danieli perde palla su pressione di Tundo e fa fallo, ma l’arbitro conviene che il difensore rientrante era in possibilità di recuperare e quindi lo considera ultimo uomo. Estrae quindi il cartellino giallo e non il rosso. Poco dopo, su un pallonetto dei locali, il portiere-giocatore della Danieli, situato fuori dall’area, indietreggia e butta in angolo con le mani. Fuori o dentro l’area? Per il direttore di gara dentro. Come detto due episodi dubbi ma difficili da collocarsi. Dalla possibilità dell’uomo in più si passa alla pressione asfissiante della Danieli che porta al vantaggio e nel finale a chiudere la partita sul 5 a 7.
Bella partita, forse un po’ troppe proteste in una sfida in cui forse la squadra locale meritava qualcosa di più. Una sola spiacevole nota, in tutta la partita ogni volta che l’arbitro non vedeva un tocco, i locali avvertivano e davano il laterale o l’angolo. Nelle fasi cruciali come all’inizio. Negli ultimi minuti un retropassaggio verso il portiere-giocatore la palla va in angolo. Per i locali il tocco del portiere è lampante e forse anche di alcuni della panchina avversari. Il portiere nega e va avanti. Vogliamo credere che non se ne sia accorto, nonostante tutti i locali, anche dalla sua panchina, lo invogliassero a dare il corner.
Pazienza ma è l’unico neo di una bella partita agonistica. Una squadra attrezzata per vincere il campionato, con un ottima rosa a cui un corner in più o in meno non cambia molto. Ringraziamo il loro tesserato Trombetta che a fine partita è venuto a cercare di pacificare il tutto con garbo e cordialità.
Ci ha fatto capire, e forse dovevano capirlo tutti, dai locali agli ospiti compreso il portiere-giocatore, che alla fine è solo una partita di calcio. A volte si può sbagliare, a volte si può perdere (noi lo sappiamo) ma è sempre una partita di calcio.
Contributo fornito da ASD Troncos