La Lokomotiv recupera l’ottava giornata di campionato contro un Chiasiellis che, pur giocando a sprazzi un buon calcio, ha difficoltà a fare risultato. I locali vogliono scrollarsi di dosso la “pareggite” (ben 6 gare impattate su 9 giocate), per cercare due punti che diano morale, ma non possono farlo nel campo amico, inagibile per la rottura della caldaia.
Grazie alla disponibilità degli avversari, si gioca quindi a campi invertiti. La morsa del primo gelo si fa sentire e l’unico modo per scaldarsi è correre. La sfida inizia subito con buoni ritmi con le due formazioni che non mettono troppo tempo a studiarsi partendo subito all’attacco. La prima a ferire è la Lokomotiv che, con un azione da manuale, trova il vantaggio con Alex De Sabbata. La gara rimane vibrante con azioni su entrambe i fronti che però non portano insidie particolari ai due portieri. La Lokomotiv pare crederci di più, sembra avere più gamba e grazie al suo numero dieci, Marco Bertossa ( in foto), trova il raddoppio.
Nella ripresa, atto in cui ci sono molte sostituzioni per qualche infortunio o per scelta tattica, il team di Chiopris, invece di tranquilizzarsi e amministrare il doppio vantaggio, vede riaffiorare i fantasmi del passato e non riesce più a mettere in campo quella supremazia vista nella prima frazione di gioco. Il Chiasiellis approfitta dello stato confusionale degli avversari e schiaccia la Lokomotiv nella sua metà campo fino a quando riesce ad accorciare le distanze con Davide Pilon. Il team ospite preme, mette ancora in difficoltà la squadra di casa che deve ricorrere all’esperienza di Carlo Bonutti, classe 74, per cercare di dare ordine al centrocampo e far respirare la difesa. La mossa paga con il team di mister Parente che, seppur faticando, riesce a mettere in saccoccia due punti preziosi. Da segnalare l’ottimo terzo tempo preparato dal Chiasiellis che, oltre al campo, ha offerto a tutti i partecipanti un’ottima pasta al ragù e la pizza come antipasto.
“La mia paura – racconta il mister locale Giuseppe Parente – era la nostra scarsa condizione atletica. Purtroppo, causa la rottura della caldaia nella nostra struttura, non riusciamo ad allenarci come vorremmo e quando giochiamo, dopo delle partenze a razzo, abbiamo un notevole calo fisico nella ripresa. Situazione che è sicuramente mentale, ma anche dovuta al fatto che non avendo nelle gambe l’allenamento necessario manca quell’ossigeno che ti permette di ragionare e gestire la partita in maniera diversa”.
Contributo fornito da ASD Lokomotiv