Un uomo determinato che mette impegno in tutto gli aspetti della vita cercando di trovare un equilibrio che possa essere foriero di soddisfazioni per lui e per gli altri. Una sorta di responsabilità che lo ha portato spesso a mettere la sua disponibilità al servizio delle persone. A partire da quando ha fatto l’alpino, alla disponibilità data alla protezione civile, all’impegnativo ruolo di vicesindaco dove, durante il mandato contribuisce alla fusione di due comunità creando il nuovo comune di Valvasone Arzene. Ma Fausto Bagnarol è anche un grande appassionato di sport. Fin da bambino. Dopo aver raggiunto la soddisfazione di giocare in categoria, causa impegni lavorativi, decide di passare al mondo amatoriale. Comincia come dirigente/giocatore, passa anche alla guida tecnica della sua squadra amatoriale, iniziando contemporaneamente a collaborare con la società FIGC del suo paese nella quale, dopo un percorso conoscitivo, diventa vicepresidente. Da questi passaggi si comprende che Fausto non sfugge agli impegni, anzi cerca sempre di ottimizzarli mettendo in campo passione e competenze. Arriva però il momento di lasciare il calcio giocato. La voglia di rimanere nell’ambiente è grande tanto che la proposta di alcuni suoi amici viene accettata. Diventa arbitro al CSI dove dirige sia partite di calcio a 5 che 11. Rimane in questo contesto per molti anni, stringe parecchie amicizie e si toglie parecchie soddisfazioni. Poi, però, qualcosa si rompe. Fausto, persona coerente con le sue idee, capisce che non c’è più sintonia con quell’EPS e decide di terminare quell’avventura. Dopo aver valutato molto i pro ed i contro, situazione che ha sempre applicato nella sua vita, si rende conto che il cambiamento può portare nuovo entusiasmo, creare nuovi stimoli. Accetta una nuova sfida e approda alla Lega Calcio Friuli Collinare.
Fausto come hai conosciuto la Lcfc?
“Ci giocano diversi amici, mi hanno parlato bene in termini di serietà e spirito amatoriale. Devo essere sincero: ho realmente trovato molta disponibilità al dialogo e un’organizzazione molto curata che da una forte impronta amatoriale”.
Tu arrivi all’arbitraggio dopo aver giocato. Questo ti aiuta a gestire meglio le gare?
“Avendo giocato a calcio, spesso comprendo il comportamento di alcuni giocatori (anche se non li giustifico) e riesco ad avere una visione più ampia su quello che succede in campo” .
Se potessi trascorrere un giorno con un tuo idolo, chi sceglieresti?
“Da buon interista mi piacerebbe trascorrere una giornata con Javier Zanetti, però non mi dispiacerebbe neanche una giornata con Franco Baresi (il mio mito quando giocavo)”.
Tante volte siete accusati di essere permalosi mentre magari applicate solo il regolamento. Qual’è il tuo comportamento in questi casi?
“Personalmente cerco di essere umile con tutti e disponibile al dialogo perché l’errore è umano quindi spiego quello che ho visto e i motivi delle mie decisioni. Alla fine dell’incontro normalmente mi faccio un esame di coscienza e valuto come è andata la partita, se ho sbagliato in campo o se ho agito correttamente”.
C’è un film/libro a tema sportivo che non scorderai mai?
“Ho letto parecchi libri sul mondo del calcio ma ora mi sta appassionando un bel libro sulla realtà dilettantistica che si intitola CI ALLENIAMO ANCHE SE PIOVE. Descrive un calcio vissuto come passione e divertimento piuttosto che come un’esasperazione dello sport”.
Ritieni che la filosofia della LCFC persegue (Coppa Amatori, fair play erc) sia corretta in un contesto amatoriale?
“Ritengo che la filosofia della LCFC sia veramente lo spirito del calcio amatoriale, sia come campionati che come disponibilità nei confronti delle squadre e tesserati. Apprezzo molto i campionati OVER diversificati, perché in questo modo non si disputano partite tra giocatori molto giovani contro i meno giovani dove l’esperienza non basta a supplire la freschezza”.
Sei entrato da qualche anno a far parte della Lega Calcio Friuli Collinare. Rispetto alle esperienze precedenti che idea ti sei fatto?
“Vengo da una federazione dove non c’era affinità tra dirigenza e settore arbitrale. L’unica cosa che secondo me manca alla LCFC è una commissione costituita da arbitri che possa discutere e valutare eventuali problemi e decisioni del gruppo arbitrale. Questa mia nuova esperienza mi ha portato a conoscere persone nuove e molto disponibili e soprattutto un ambiente molto dinamico e in continua evoluzione, dove la parola d’ordine è divertirsi in un campo da calcio”.