PIZZ.MOBY DICK – ATLETICO DE ECCHER 2 – 4

Il 31 ottobre in Italia ricorre la giornata dei morti: è una giornata che la tradizione vuol funesta, con il rituale del rosario, la visita ai cimiteri e la sera tutti a casa in religioso silenzio e meditazione. Oggi, con l’arrivo della globalizzazione e l’invasione americana, il 31 è dedicato alla festa di Halloween, la cui frase simbolo è diventata “ dolcetto o scherzetto”.

Voi vi chiederete come mai il nostro presidente ci fa tutto questa prefazione e non il solito commento, e ve lo dico subito: la mia squadra è così grande con me che, attraverso il calcio, è riuscita a soddisfare in anticipo di 2 giorni tutte le sfumature del 31 ottobre, quella sacra e quella profana. Nel commento che segue mi chiarirò…

PIZZ.MOBY DICK  – ATLETICO DE ECHER      2 – 4

La prima partita ricorda il 31 ottobre diciamo tradizionale, religioso ed italiano.  Una partita funesta con “rosari” completi da parte di tutti giocatori, e che ci ha portati tutti a casa in religiosa meditazione.

La partita è stata funesta per un risultato di sconfitta, i rosari sono arrivati da tutti, per quello che si voleva ma non si riusciva a dare e/o fare, e la religiosa meditazione è quella che dobbiamo fare per evitare altre partite come questa.

La partita, dal mio punto di vista, è stata un compendio di errori macroscopici e decisamente grossolani, non sicuramente nel DNA della nostra squadra. Ultimo uomo lasciato solo senza nessuno che si liberi per ricevere la palla, difesa o troppa larga o troppo stretta, costruzione lenta, macchinosa e poco di squadra, errori banali di passaggi semplici (se si scivola, la miglior cosa è essere più precisi nei passaggi), gioco confusionario e…

A mio avviso, la definirei la classica giornata NO in cui tutto va storto, in cui le colpe sono di tutti – dal presidente alla borsa dei palloni, in cui puoi metterci tutto l’impegno che vuoi, ma non ti riesce nulla di quello che vorresti , in cui poi il nervosismo cresce e fa il resto.

Abbiamo perso il bandolo della matassa e non lo abbiamo più ritrovato: mi dispiace se, nel commento di fine partita, abbia visto una squadra nervosa – io stesso, in primis, visto il tentato omicidio verso Rosso (ero stato pagato dalla sua donna). Ma ci siamo dimenticati, sia durante che dopo la partita, che è solo un gioco e ci può essere la giornata no. (P.S. Andate nei link suggeriti “è solo un gioco” e ascoltate.)

Bagno di umiltà, tiriamoci su le maniche e ricominciamo (e lo dico non perché abbiamo perso, ma perché non ci siamo divertiti: la partita dopo, hanno perso, ma si sono divertiti a giocare). Questo è il nostro scopo, poi, se arriva anche la vittoria, goduria!

CALLIGARO: rientra fisicamente, ma mentalmente è ancora in ferie. Non è il Silvio che conosciamo che, nonostante dei piedi di pietra, è concentrato, attento, fa cose semplici e, se non riesce a costruire, distrugge tutto quello che incontra.  Probabilmente, mancava il ritmo partita e la concentrazione partita, no problem: il campionato è lungo, e lui tornerà quello che conosciamo. VOTO 5 RIMANDATO.

ESPOSITO: dopo due prestazioni di qualità ottima, si ritrova a fare una partita al di sotto della media. In difesa, a tratti sicuramente regge bene ed, anzi, per attimi lo fa per tutta la squadra ma, in fase costruttiva, non è giornata. La cataloghiamo come una parentesi che chiudiamo, e ricominciamo con il solito Pasquale. VOTO: 5,5 IN STAND BY.

FILIPPONI: non riesce a sfruttare le sue caratteristiche, va al tiro poco e senza convinzione, non riesce a liberarsi e non riesce a liberare i compagni. Cerca di mettere ordine a se stesso e alla squadra, ma fallisce, decisamente non è la sua giornata ma…il presidente gli fa una rivelazione sensazionale…se ogni tanto gira la testa…scopre cosa succede alle sue spalle, e può posizionarsi meglio in campo. Lui capisce, e la sua partita cambia, e lui gioca…come prima. A parte questo, dobbiamo capire come poter sfruttare le sua doti. VOTO: 5 ALLA PROSSIMA.

GIACOMELLO: nel marasma generale di questa partita, Carlo è quello che forse è riuscito a dare qualcosetta in più. Dopo due prestazioni sicuramente non da lui, nella partitaccia di questa sera si nota qualche segno di risveglio e qualche spunto interessante. Che si stia svegliando dal letargo? VOTO: 6 RISVEGLIO ?

MACUGLIA: arriva, si cambia, entra in campo per riscaldarsi ma, prima ancora di iniziare a farlo, si infortuna. Stoicamente, gioca lo stesso i primi minuti, ma poi si arrende al dolore. Peccato, sembrava il più in palla. Alcuni maligni sostengono che, visto come girava la partita, con un furbata si tirava fuori per non essere compreso nel caos, ma il presidente afferma con veemenza che IL CAPITANO E’ SEMPRE IL CAPITANO, e non si discute: si ammira e basta. VOTO: 6 PRESENTE fino alla paternale.

ROSSO: come per Pasquale, anche per lui, dopo due prestazioni eccelse, per questa sera viene invischiato nella melma della partita. Non molla mai, fino all’ultimo cerca il i fili per riaccendere il motore della squadra, contesta il mister per le squadre messe in campo, ma il mister duro non lo ascolta, rimette lo stesso quintetto, e chiede a lui di girare tutti i ruoli. Rosso risponde OBBEDISCO ma, nonostante la volontà (come per tutta la squadra), non arrivano i risultati sperati. VOTO: 5,5 SOLDATINO.

SALVADORI: la volontà e la voglia di fare non sono in discussione, ma vederlo in campo è: il teatro dei burattini. Cerchi dove siano i fili che muovono il suo corpo, le sue gambe vanno ovunque contro la natura e contro la gravità, è una guerra aperta contro un nemico micidiale: il pallone. Diciamo, per spiegarci, che, vista la sua irruenza, spesso crea confusione a se stesso e alla squadra, torna a tratti agli antichi errori di posizione.  Gioca con il cuore, ma manca un po’ di fosforo: anche per lui, un passo indietro rispetto alle ultime prestazioni ma, mi sa, per questa partita è un male comune. VOTO: 5 VOLENTEROSO.

TOSOLINI: vede la partita, la subisce senza lodi e senza infamia. Non ha colpe particolari sulle reti e, per il resto, fa il compito per arrivare al sei politico, neanche urla come di solito. VOTO: 6  ECTOPLASMA.

BITTOLO: giornata difficile: squadra sulla carta degna di nota da gestire, ma che non risponde. Sembra uno che compra la Ferrari, ma questa è senza benzina, cerca mille soluzioni – qualcuna ottima e qualcuna discutibile – ma lo stesso né l’una né l’altra gli portano fortuna. La squadra non gli da nessuna risposta, il presidente si scusa se ha dato qualche consiglio tecnico alla squadra – anche se non si è mai permesso di intromettersi nelle scelte dei cambi e dei quintetti. VOTO: 5,5 MOLLO.

TONINO: è in panchina, cerca di dare due dritte tattiche, aiutare il mister per aumentare la concentrazione alla squadre, cerca nel fine partita di capire il perché… Risultato finale: disastro. Alcuni maligni hanno pensato che forse era meglio se continuava a curarsi a casa altri fastidi. VOTO 5 BOCCIATO.

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