Il rispetto dei valori sportivi, la forza di esprimere al meglio le proprie i capacità sportive senza utilizzare cattiveria e aggressività, fa parte di una cultura sportiva a cui la Lega Calcio Friuli Collinare tiene particolarmente.
Chi sa porre il rispetto delle regole e di se stesso e degli altri davanti al risultato è una persona che merita di essere portata ad esempio. È il caso di Daniele Di Gleria, a cui verrà assegnato in occasione dell’Assemblea il Trofeo Fair Play.
Il tuo gesto, naturale e spontaneo, ha colpito il Direttivo della L.C.F.C. che l’ha scelto tra una decina di candidature pervenute. Ci racconti l’episodio che ti è valso il premio?
“Stavamo disputando l’incontro a Paularo contro gli amici dei Crots di Paluzza. A pochi minuti dalla fine, con il punteggio di 2 a 1 per i paluzzani, sono entrato in area di rigore con palla al piede (come si suol dire) e nel mezzo di un groviglio di gambe mi sono lasciato cadere traendo in inganno il direttore di gara che non ha potuto far altro che concedere il calcio di rigore. Mi sono rialzato e diretto verso lo stesso dicendogli che il fallo non c’era e di annullare il penalty concesso”.
Eravate sotto di un gol a pochi minuti dalla fine, il rigore che stavi per calciare poteva essere il pareggio e un punto d’oro per la tua squadra. Come hanno reagito i tuoi compagni quando hai volutamente sbagliato il penalty?
“In un primo momento ho avvertito un certo imbarazzo da parte dei miei compagni di squadra, anche se dopo alcuni secondi, assieme agli avversari, si sono congratulati con me per il gesto compiuto che a mio avviso mi è sembrato la cosa più naturale che in quel momento potessi fare e che certamente rifarei ancora”.
Si sa che la correttezza sportiva è una sorta di regola non scritta, un codice d’onore, ma per te cos’è il fair play?
“Per me fair play sta significare semplicemente “Rispetto a 360°”. Obiettivamente, in questi primi anni di partecipazione al campionato carnico amatori, posso confermare la lealtà sportiva ed il rispetto non sono mai mancati anzi, durante il terzo tempo si approfitta per rafforzare i rapporti sia con gli avversari sia con i compagni di squadra”.
Se fossi nella dirigenza della Lcfc, ci sarebbe una iniziativa che ti piacerebbe proporre in ottica fair play?
“Credo che le iniziative messe in atto dalla Lcfc siano buone. A livello generale credo sarebbe opportuno stimolare i ragazzi a quest’educazione partendo dal settore giovanile anche se, purtroppo, praticare lo sport, che come sappiamo richiede tempo, dedizione e soprattutto sacrificio, elemento questo ai più sconosciuto, non sia più nelle corde di molti giovani”.
Daniele, come vedi il tuo futuro sportivo?
“In questo momento, considerati gli impegni istituzionali, l’unico ruolo che riesco a ricoprire è quello in mezzo al campo divertendomi a correre dietro ad un pallone, ma in futuro chissà”.
Carta identità di Daniele di Gleria
Paularo (UD) il 21/04/1970, sposato con una figlia di quasi 22 anni;
Professione: lavora da quasi trent’anni presso un’azienda di Tolmezzo che opera nel settore della prefabbricazione edile.
Cariche istituzionali: dal 2016 è Sindaco del Comune di Paularo (dopo cinque anni di Vicesindaco ed altrettanti come Assessore Comunale).
Squadre: ha sempre giocato nel campionato carnico e sempre con la squadra del suo paese ASD Velox Paularo tranne due esperienze nel 2008 e 2009 rispettivamente con Cavazzo Carnico ed Arta Terme;
Con la Velox vince il campionato carnico nel 2004 e per oltre vent’anni è il capitano della prima squadra.
Da alcuni anni fa parte della squadra degli Amatori Paularo, un gruppo composto da circa una quarantina di persone tra dirigenti e giocatori più o meno giovani, che negli ultimi anni è salito dalla seconda categoria fino all’eccellenza e che quest’anno si è posto come obiettivo quello della vittoria finale (tutti gli scongiuri del caso sono dovuti).
Ruolo: Ha sempre giocato come centrocampista offensivo anche se nel corso degli anni, per necessità, ha ricoperto altri ruoli (portiere escluso).