E’ notizia di poche ore fa dell’uscita del decreto ministeriale attuativo del cosiddetto Decreto Balduzzi. Il 29 giugno 2017 tale regolamento è stato infatti sottoscritto dal Ministro dello Sport Lotti e dal ministro della salute Lorenzin.
Per conoscere meglio le novità apportate dal decreto sull’obbligo di defibrillatori nell’attività sportiva, abbiamo sentito l’assessore regionale Gianni Torrenti, che ha seguito da vicino l’evoluzione di questa disposizione e che con un costante impegno ha contribuito a migliorarla.
Assessore, come giudica l’ultima evoluzione del decreto Balduzzi?
“Sicuramente è un decreto largamente migliorativo perché obbliga il gestore dell’impianto e non la singola associazione sportiva a dotare l’impianto sportivo di defibrillatore”.
Perchè ci sono voluti quasi due anni per trovare una soluzione saggia sull’applicazione di questo decreto?
“Partiamo dal presupposto che l’argomento è complesso. Se pensiamo che ci sono 396 discipline e ognuna ha le sue peculiarità, possiamo capire come è stato difficile trovare un punto comune. Inizialmente ognuno guardava le sue ragioni senza magari conoscere le motivazioni dell’altro. Per questo c’è stato un confronto importante tra Società sportive, medici, federazioni. Chiaramente il ragionamento veniva fatto su molti sport, alcuni dei quali praticati fuori da strutture sportive ( il ciclismo, il canottaggio o comunque sport dove era difficile attribuire responsabilità), per cui il dibattito ha avuto molte riflessioni, molti passaggi frutto di interrogativi e valutazioni oggettive”.
Come si comporteranno ora i manutentori dei defibrillatori verso le associazioni sportive che utilizzeranno l’impianto?
“Al momento questo è un punto interrogativo perché bisognerà capire come il gestore (Comune piuttosto che un privato) si muoverà . Bisognerà capire come si garantirà la manutenzione del defibrillatore, come un associazione dovrà accertarsi del buon funzionamento, etc. Per quanto ci riguarda, la Regione sta preparando un modello di convenzione da proporre ai gestori, che ovviamente saranno liberi di utilizzarla. Ma penso che in questo senso molti si organizzeranno autonomamente”.
Rimane qualche obbligo alle associazioni che non gestiscono il DAE?
“Certo, ogni associazione, durante le sue gare, deve avere almeno una persona debitamente formata per l’utilizzo del defibrillatore”.