Il Campionato Over 50 è ai box per la settimana di Ognissanti, e così alcune formazioni possono recuperare le gare rinviate per maltempo. I due incontri finiscono entrambi in pareggio, ma uno pesa forse di più, dal momento che regala il primo punto stagionale al Black Stuff, ora non più “cucchiaio di legno” del girone.
Finalmente è arrivato! Era atteso da tempo, ma la bravura avversaria ed alcuni episodi avevano finora negato il primo punto al Black Stuff. Nel recupero della prima giornata, però, gli udinesi riescono a muovere la classifica impattando sull’ostico campo del Feletto 90. La serata non lascia presagire nulla di buono, le nuvole avvolgono il cielo quasi come la sfiducia avvinghia il team udinese. Piove a dirotto, ma la voglia di giocare va oltre e si parte. La pioggia non bagna le speranze degli udinesi ma le rigenera come una sorta di sintesi clorofilliana: il Black Stuff di capitan Fulvio Gressani ritrova linfa e vigore, si attiva con spunti interessanti ed infastidisce la difesa del Feletto 90 anche grazie al ritrovato entusiasmo di alcuni suoi interpreti. “Il pareggio – chiosa il dirigente ospite Carlo Pecile – è sostanzialmente giusto. Siamo partiti subito attaccando e creando una bella occasione, per poi passare in vantaggio anche grazie a una sfortunata autorete. Il finale del tempo vede i locali alla ricerca del pareggio, che alla fine arriva con un pallonetto innescato da un incomprensione fra portiere e difensore. Nella seconda frazione superiorità dei locali che vanno vicinissimi al vantaggio cogliendo un palo. Tuttavia, a farla da padrona e a livellare i valori fino al triplice fischio, ci pensa la stanchezza sopravvenuta per il campo reso pesante dagli scrosci continui di pioggia. Da segnalare le ottime prestazioni di Marco Tommasi (Feletto) e Giorgio Cecchini (Black Stuff) in una sfida dove il sigillo locale è firmato da Gianfranco Serafini”.
Patta anche nell’altro match, quello tra l’Amasanda e ASA Sangiorgina, recupero di una singolar tenzone della seconda giornata. L’ASA è sicuramente un team che punta in alto, e la classifica lo certifica. L’Amasanda padrona di casa, però, è una squadra ostica che copre bene gli spazi, che sa soffrire quando necessario e colpire. I pronostici iniziali – tutti per gli ospiti – sono destinati ad essere smentiti sul campo da una formazione collinare caparbia e pronta a gettare il cuore oltre l’ostacolo. “Gli ospiti – racconta Silvio Della Vedova – si presentano con una formazione di tutto rispetto, con elementi che vantano un passato calcistico indiscutibile: Zucchiatti, Modonutti, Agonafer, Foschiani, Maisano, Pez, De Toni, D’Urso, De Bernardis (solo per citarne alcuni) e con sei cambi in panchina. I locali con una sola possibile sostituzione e senza un portiere di ruolo, ma con un Rizzardo Piani tra i pali che nulla ha da invidiare ai più forti numeri 1. E proprio lui è protagonista in un paio di uscite a tu per tu con l’attaccante avversario, salvando così la porta dei suoi. Finale 1-1 con un gol per tempo. Il solito Rupil per i sandanielesi e Agonafer nella ripresa per gli udinesi. Nonostante un’età media decisamente più alta, l’Amasanda regge bene il confronto con i più blasonati udinesi. Pareggio giusto tra due squadre che si sono affrontate a viso aperto ma correttamente. Ottimo l’operato del direttore di gara, sig. Mossenta”.