La Rosa Cervignano è l’unica squadra che gli regala ancora delle emozioni vere quando guarda una partita di calcio. Ha cominciato ad appassionarsi a questo team grazie al padre e, in cuor suo, ha sempre sperato di poter indossare la maglia de La Rosa. Purtroppo il destino ha deciso diversamente ma Mattia Vrech non si è abbattuto. Anzi, ha trasformato la delusione in energia vitale. La sua passione, la voglia di mettersi al servizio degli altri, l’amore per questa società che è diventata un punto di riferimento nel suo attuale percorso di vita, le doti umane e organizzative, lo hanno valorizzato tanto da ottenere la fiducia e la stima di tutti. La sua elezione a presidente, a soli 27 anni, è la dimostrazione di come il gruppo creda in lui. Lo abbiamo intervistato dopo la vittoria esterna della Rosa sul campo dello Staranzano.
Mattia, a Staranzano un successo che vi da consapevolezza.
“Era importante confermare il primato nel girone prima della pausa. Abbiamo affrontato subito la gara concentrati trovando subito il vantaggio con Giuseppe Ranieri raddoppiando poi con Simone Bidut 20 minuti più tardi. Nonostante le tante assenze, il campo molto difficile per il nostro modo di giocare, contro una squadra ostica come lo Staranzano, abbiamo tenuto il pallino del gioco e portato a Cervignano i 2 punti”.
La gestione tecnica a chi è affidata?
“La squadra è gestita da mister Franco Trombin e Luca Castaldo, che, fermato da un infortunio, sta riuscendo a dare un grande contributo anche fuori dal campo. Grazie ai loro dettami e a un applicazione diversificata dei moduli, anche se quello più rodato è il 3 5 2, stiamo trovando compattezza in ogni reparto”.
Nel vostro girone veleggiate a punteggio pieno. Svelaci i vostri segreti.
“I nostri segreti? Un gruppo giovane e affiatato, con alcuni elementi di esperienza, molti di loro potrebbero giocare in categoria, alcuni hanno avuto offerte concrete, ma hanno scelto, con mia grande soddisfazione, di far parte de La Rosa”. Ritengo anche che un altro punto di forza sia la nostra società, divenuta forte grazie al lavoro dei presidenti che mi hanno preceduto e del Consiglio direttivo che si è ampliato ma che ha mantenuto al suo interno persone che stanno dando continuità da più di 20 anni, senza le quali nulla di tutto questo sarebbe possibile”.
C’è qualcuno che si distingue per doti tecniche o caratteriali?
“Siamo una squadra, nessuno è più o meno importante degli altri. Il gruppo è composto da tanti giocatori di qualità in tutti i reparti, penso che il tabellino dei gol subiti e la classifica marcatori del girone (4 giocatori nelle prime 5 posizioni) ne siano la dimostrazione”.
Guardando gli altri gironi ti sei fatto un idea di dove volete arrivare?
“Agli altri gironi ho dato solo un’occhiata, meglio pensare partita per partita. L’obbiettivo è sempre lo stesso: vincere e divertirci, a prescindere dall’avversario che abbiamo di fronte”.