La formazione ideale votata nel mese di giugno nel campionato carnico è composta da un mix di giocatori di grande esperienza e gioventù, atleti che hanno fatto la storia della manifestazione e altri che si sono appena affacciati alla competizione. Ma veniamo a conoscere i protagonisti partendo dalla porta dove c’è Cristian Nodale (Ter.ca.l), portiere che sa comandare la difesa con grande autorità. Sempre sicuro tra i pali, è un estremo difensore affidabile ed esuberante, sia in gara che nel terzo tempo. Noto come “dudu” tra i molti amici che ha in campo e fuori, la passione per il suo ruolo la trasmette ai giovani a cui ne insegna i segreti.
In difesa c’è Homar Pivotti ( Betania), abile nel gioco aereo e sempre pronto ad accorrere in aiuto ai compagni in difficoltà. Sempre presente alle gare è un atleta che crede nel gruppo e che nello spogliatoio si rivela un vero leader. Sull’ipotetica linea difensiva a quattro troviamo anche Davide Turetta (Socchieve), 5 presenze quest’anno, Dessi Gerardo (Mister Zoncolan) e Dorotea Titta (Davar), un classe 1955 esempio di serietà e correttezza. Alla quinta stagione con gli oro-blu di Ovaro, il Titta ha collezionato 75 presenze corredate da 6 gol.
Passando nella zona nevralgica del campo conosciamo Gino Candido (Rigolato). Lo descrive un suo dirigente che lo racconta così: “possiamo definirlo un vero fuoriclasse, dentro e fuori del rettangolo di gioco. Bancario, laureato in scienze politiche all’Università degli studi di Trieste si è rivelato, sul campo, geniale con la testa e palla al piede. Altrettanto lo è come dirigente, allenatore e, se serve, pure in ogni ruolo di squadra. Quest’anno in quello inedito di portiere ha parato, pure, un rigore (al Paularo…risultato finale 3 a 3) ma può e ne potrebbe coprire uno qualsiasi e a caso. Insomma, Gino è…Gino. Simbolo di un altro calcio. Quello funambolico, fantasioso, di posizione, di spendita massima per la propria squadra. Come Gioele Candido e Denis Pignattone, in rispettive “epoche” calcistiche, ha fatto parte della Pro Gorizia ma il suo vero amore è, prima, il Real Imponzo Cadunea, che ha portato ai massimi fasti del Carnico e, poi, il Rigolato, saltato dalla terza alla prima categoria in due balzi. A coronamento di una lunga carriera calcistica la nomina di questi giorni ai vertici della LND FIGC carnica”. A dar manforte al reparto di centrocampo ecco Englaro Gabriele (Crots), un classe 78 che nelle due gare disputate ha portato maggior sicurezza a una squadra che quest’anno ancora non si è espressa al meglio, e Nicholas Fabris (ASD Muec). Quest’ultimo, classe 94, è un giocatore eclettico dalla buona tecnica individuale che sfrutta la sua grande atleticità ed esplosività per cercare spesso la via della rete.
Nel tridente d’attacco ci sono Giorgio Pettarin (ASD Muec), un giocatore che in oltre 10 anni tra gli amatori, giocando nel calcio a 5 e 11, ha realizzato oltre 300 gol. Una sicurezza per la squadra di Moggio Udinese che in lui confida per risalire la china. Per il momento 5 presenze senza gol, ma tanto impegno per cercare di scardinare le difese avversarie. A fargli compagnia sulla linea d’attacco c’è Alessandro De Cillia (Ampezzo), due partite con altrettanti gol e Gianmarco Bashiera ( Paularo), un giovane classe 95 molto talentuoso ma poco costante negli ultimi anni. Quest’anno sembra sia più determinato e i gol e le prestazioni in questa prima parte lo stanno dimostrando. “Il suo ruolo naturale – racconta Michele Vuerli – è esterno alto ma a volte viene utilizzato come punta considerato la sua tecnica e velocità. Gianmarco fa parte della categoria dei giocatori estrosi, quelli a cui perdoni tutto se il gesto tecnico riesce. Ma se non riesce ( esempio quando si trova a tu per tu con il portiere, invece di piazzarla prova la rabona) spesso causa l’ira di compagni e del mister”. Un ragazzo che se fosse più continuo potrebbe diventare un valore aggiunto per il team di Paularo.