“Non bisogna darsi un obiettivo, bisogna superarlo“. Questo vecchio proverbio pare sia stato adottato dall’Arzene, formazione dalle idee chiare, consapevole delle sua potenzialità ma anche degli ostacoli che può trovare sul cammino.
Un percorso fino ad oggi ricco di soddisfazioni, che ha visto il team biancoazzurro chiudere la prima fase della Championship al primo posto grazie a un tabellino di sette vittorie e solo una sconfitta. Ruolino di marcia di tutto rispetto anche nella seconda fase dove, dopo 6 giornate, detiene la leadership del girone Inferno, gruppo dove sono convogliate le migliori squadre della precedente sessione. A questo punto è chiaro che il team del presidente Paolo Pittaro voglia giocarsi la promozione in Premier League anche se l’amarezza di aver perso in finale due Coppe rilancia anche l’ambizione di centrare quel trofeo fin qui solo sfiorato.
La giornata di gare è favorevole all’Arzene che approfitta del pareggio a reti bianche dei suoi diretti inseguitori (Tramonti e San Martino) per mantenere la leadership solitaria. Merito anche di mister Paolo Castellan, che sta riuscendo a coinvolgere tutta la rosa nel progetto di crescita. Lo abbiamo interpellato dopo il successo maturato contro l’ASD BORG, partita sbloccata da una punizione del solito Simone Leonarduzzi (9 gol all’attivo) e chiusa nella ripresa con i sigilli di Federico Culos e Simone Dal Mas.
Mister, questa posizione di classifica era preventivata?
“Il nostro obiettivo principale, fin dall’inizio, era quello di ritornare in Premier e di giocare nuovamente la coppa da protagonisti. Vincere il campionato? Vista la classifica attuale un pensierino lo facciamo, ma di certo non eravamo partiti con quella convinzione, magari con la speranza sí”.
Qual è stata la più grande delusione della passata stagione?
“La seconda sconfitta consecutiva in finale di coppa e la retrocessione dello scorso anno ci hanno lasciato parecchio amaro in bocca; purtroppo nella parte finale di stagione gli infortuni ci hanno parecchio condizionato”.
Il girone Inferno pare abbia già delineato in valori in campo. Quali sono le formazioni che temete di più per la corsa verso la pole position?
“Le squadre che temiamo di più sono il Tramonti e ASD San Martino. Sono entrambe molto toste, ben organizzate e con alcune ottime individualità. Soprattutto il Tramonti, che è la nostra bestia nera. Ma speriamo di rifarci al ritorno”.
Mi dicono però che avete un ottimo organico. È questa la vostra reale forza?
“Sì. Per quanto riguarda la nostra rosa, devo dire che il nostro vero punto di forza è il gruppo! Siamo tanti, più di 30, e ognuno di noi è una tessera unica e preziosa del mosaico GSR! Purtroppo non riesco ad accontentarli tutti con il minutaggio in campo, ma nessuno si lamenta e tutti danno il loro contributo. Anche al chiosco, organizzando eventi enogastronomici gratuiti, da offrire ad avversari e tifosi che ci seguono sempre! Se devo spendere dei nomi, senza voler fare torto a nessuno, credo che giocatori come Simone Lenarduzzi, trequartista, e di Erik Basso, attaccante, si presentino da soli”.