Si gioca il recupero della 4a giornata del girone Titolo. In campo Aurora San Foca e San Martino. Una sfida delicata con i locali che vogliono i due punti per passare in testa alla classifica e gli ospiti che non disdegnerebbero la vittoria per rimanere in corsa e dare ulteriore interesse al campionato. Ma al 50° accade l’inaspettato. L’allenatore degli ospiti, Domenico Lena, dalla tribuna (stava scontando una squalifica), a seguito di un innocuo fallo di gioco, chiama il capitano del San Martino e lo invita a far abbandonare il campo alla squadra. Indicazione presa alla lettera dagli ospiti che rientrano negli spogliatoi.
Ci racconta questa partita surreale il locale Alberto Tubia: “Fino a quando è stata giocata è stata una bella partita con due formazioni che hanno espresso un bel gioco e che si sono affrontate a viso aperto. Gli ospiti premono subito sull’acceleratore e al 1° minuto è Iulian Petrut a sfiorare il vantaggio: quasi al fondo calcia in diagonale verso la porta, una deviazione spiazza il portiere De Nobili con il pallone che si dirige verso la porta dove è determinante l’intervento di Piccinin, lesto a salvare sulla linea di porta. Lo spavento fa capire ai locali che bisogna essere più attenti. La squadra si ricompatta e all’8° arriva il vantaggio con un fendente di Corazza che, da fuori area, piazza il pallone nell’angolo dove Batincu non può arrivare. Gli ospiti conoscono le loro potenzialità e cercano subito di raddrizzare il match con un assedio che produce molti calci d’angolo e qualche bella conclusione dove la difesa locale dimostra di tenere botto. Il pareggio arriva al 33° con il solito Iulian Petrut, bravo a intercettare palla, saltare la difesa e piazzare il colpo vincente. Ma, forse nel miglior momento ospite l’Aurora torna in vantaggio grazie a un rigore concesso per fallo su Marco Toffolo e realizzato da Alessio Toffoli.
L’Aurora, nella ripresa, – continua Tubia – parte subito forte con Corazza che recupera palla e tenta di servire Marco Toffolo disturbato dalla difesa ospite. Ma Toffolo non molla, riesce a recuperare il pallone, si invola verso la porta e supera l’estremo difensore del San Martino. Un gol che da respiro all’Aurora e che permette un allungo che potrebbe essere decisivo. Ma qualche minuto dopo l’episodio che da una svolta inaspettata. Marco Toffolo viene bloccato da una spallata con conseguente fallo a favore dei locali, una normale azione di gioco che però cambia il volto del match. Ma Rosca, a pochi metri dal direttore di gara, passa la palla in direzione del calcio di punizioni colpendo il sig. Sacchetto che in quel momento era voltato. Gesto per cui l’arbitro estrae il cartellino giallo. Le proteste non si placano e l’arbitro è costretto a sanzionare anche Ionut Predescu che, per doppia ammonizione, viene espulso. Da quel momento la situazione degenera con il dirigente degli ospiti Lena che convince i suoi, dalla tribuna, a lasciare il terreno di gioco. Ma non contento Lena si rende protagonista anche nella zona degli spogliatoi con minacce e insulti. Scene – chiosa Tubia – che hanno lasciato allibiti atleti e spettatori. La partita si era giocata tra il rispetto dei giocatori, c’era una bella intensità con le due compagini che hanno dato vita a un match di alto livello, per cui non si capisce il motivo di tanta rabbia”.
Per la cronaca il giudice ha dato la partita vinta (3-0 a tavolino) a un Aurora ora al comando della classifica. Sul campo era presente anche il responsabile dell’Area Pordenone Igor Polo Friz che così commenta l’episodio: “Sono rimasto basito dal comportamento di certe persone che, già in passato avevano manifestato segni di insofferenza verso decisioni arbitrali, persone che non sono in linea con il movimento amatoriale e che dovrebbero riflettere se è il caso di rimanere in questi contesti. A causa del sig Lena, che probabilmente ha un fascino negativo sui suoi atleti, i suoi giocatori rischiano di perdere di vista una realtà amatoriale nella quale hanno sempre lottato con dignità e capacità tecniche. Esasperare gli animi per presunte congetture è assurdo in un mondo dove non ci sono interessi economici e dove è solo il campo a definire i verdetti. Questi episodi, che spero non accadano più, saranno comunque oggetto di valutazione del Consiglio direttivo della Lcfc che deciderà se e quali azioni intraprendere contro i protagonisti di questo increscioso episodio”.