Cristian, 23 anni, è uno studente del quarto anno di Giurisprudenza a Trieste. Lo studio del diritto, parte importante del suo tempo, non gli impedisce però di alimentare la sua grande passione per lo sport. Il calcio la disciplina che lo ha sempre affascinato e che lo ha formato, forse anche caratterialmente, sul campo.
Ha militato per molti anni con la maglia della Virtus Corno, ha passato tre stagioni nelle giovanili del Pordenone, ora difende i colori della Forum Iulii. Grandissimo tifoso dell’Udinese e dell’APU, Cristian fa parte di quei ragazzi che sanno cosa vogliono dalla vita e orientano le loro scelte in funzione del traguardo che vogliono tagliare. Sa che quel percorso passa per una serie di esperienze che forgiano carattere e personalità e che non si deve demordere se durante la strada si incontra qualche ostacolo. Una di queste esperienze è la collaborazione con la LCFC, per la quale redige articoli sui vari campionati. Situazione che ha colto come una occasione di crescita e dalla quale ha capito che, un po’ come accade nell’interpretazione del diritto, anche nell’informazione occorre analizzare attentamente casi e contesti.
Cristian, come ti sei avvicinato alla LCFC?
“Tutto è partito quasi per scherzo ormai quattro anni fa. Francesco, un amico che ha condiviso il percorso con me fino all’anno scorso, mi ha presentato la possibilità di collaborare nella stesura degli articoli con la LCFC, sia come passatempo sia come occasione di crescita “professionale”. Ci siamo proposti e abbiamo iniziato a conoscerci con Paolo Comini e tutto lo staff, i quali ci hanno accompagnati in un lungo percorso di crescita che sta dando le sue soddisfazioni”.
Giochi nei dilettanti ma hai molti amici sul fronte amatoriale. Come vedi questi due mondi paralleli?
“Vero, gioco nei dilettanti ma conosco il mondo amatoriale fin da quando ero bambino: seguivo sempre mio papà quando allenava la squadra del mio paesino nel Collinare a 11, il San Lorenzo. Negli ultimi anni c’è stato poi un progressivo riavvicinamento. Lasciando da parte il piano tecnico che non mi compete, tra i due mondi le differenze non sono così marcate come si potrebbe pensare, soprattutto dal punto di vista dell’organizzazione: ho imparato a conoscere realtà amatoriali quasi trentennali con una struttura societaria ben salda, addirittura qualche squadra gestisce proprie pagine sui social network. La passione, che credo sia il motore di tutto, è poi la stessa: sempre di calcio si tratta”.
I pezzi che scrivi sul portale della LCFC raccontano quello che succede in una settimana di gare. Una volta si cercava di dare la notizia in tempo reale mentre ora si cerca di più l’approfondimento. Qual è la tua idea su questo tipo di comunicazione?
“Con tutti gli strumenti informatici a disposizione al giorno d’oggi credo che sia molto facile conoscere il risultato in tempo reale, basta scrivere un messaggio WhatsApp o aprire l’applicazione per avere informazioni immediate. Nei limiti delle possibilità, e ovviamente cercando di dare un po’ di spazio a tutti, mi sembra sia più interessante raccontare le storie che si celano dietro ad un semplice punteggio. In tutto ciò è fondamentale la collaborazione delle squadre”.
I pezzi, ogni settimana, sono letti da molti. Hai qualche feedback su quello che scrivi?
“Onestamente sì, e quando prima parlavo di soddisfazioni mi riferivo proprio a questo! Dopo tutte queste stagioni ormai ho avuto la fortuna di conoscere più di qualche dirigente delle varie squadre e il fatto che siano proprio loro a cercarmi per raccontare una storia particolare da un significato ulteriore al lavoro”.
Qual è la difficoltà maggiore nel recuperare le notizie?
“La difficoltà maggiore sta proprio nel cercare di dare spazio a tutti: essendo le partite distribuite su più giorni non è facile riuscire a contattare tutte le realtà e soprattutto trovare dirigenti che riescano a dedicarti un po’ di tempo a causa del lavoro o di impegni famigliari”.
Solitamente chi scrive si divide in chi commenta e in chi fa pura cronaca. Qual è la cosa che ti appassiona di più? Raccontare o commentare?
“Sicuramente raccontare! Personalmente sono un tipo molto curioso e mi piace scoprire il mondo del Collinare a 11 e degli Amatori a 5 sotto più punti di vista, andando oltre il freddo risultato”.
Sei molto giovane, vivi i social, i siti e leggi qualche giornale. Secondo te, la comunicazione che la LCFC propone, è efficace verso i tuoi coetanei?
“Premettendo che rimango un grande appassionato della carta stampata, secondo me la comunicazione che la LCFC propone ha fatto dei passi da gigante dal momento in cui ho intrapreso questa avventura. Ci siamo confrontati in redazione e abbiamo portato le nostre proposte per migliorarci ancora: probabilmente sbarcare su social network più vicini ai miei coetanei, penso per esempio ad Istagram, sarebbe un passo che se ben pensato farebbe compiere ulteriori passi in avanti dal punto di vista della comunicazione. Specie in relazione a un mondo giovanile che si sta sempre di più avvicinando all’amatorialità”.