Fabrizio Vidal è una persona a cui è sempre piaciuto lo sport. Ama il calcio, gli sport motoristici come F1 e moto GP, tutte discipline che gli danno stimoli ed emozioni. In particolare il calcio, materia in cui ha deciso di applicarsi prima come calciatore e poi come arbitro. Il suo ruolo iniziale, il portiere, gli ha insegnato, oltre a difendere la porta, a parare le critiche, a prendere decisioni improvvise, a leggere la partita in modo asettico. Situazioni che poi ha travasato nell’arbitraggio, ruolo che ha deciso di assumere per capire il calcio da un’altra prospettiva o forse per far valorizzare alcune sue caratteristiche quali la forza nell’affrontare situazioni complesse. Ma Fabrizio è una persona che vuole contribuire anche a far crescere il gruppo degli arbitri e, spesso, nei momenti di difficoltà, mette al servizio della causa passione e tempo. Lo abbiamo intervistato:
Prima di arbitrare in L.C.F.C. dove hai arbitrato?
” Da nessuna altra parte, ho deciso di fare l’arbitro quando ho conosciuto il mondo Lcfc”.
C’è un arbitro a cui ti ispiri?
“Credo che ognuno abbia una propria personalità è un proprio “stile” che si affinano con l’esperienza. Si può prendere spunto da molti colleghi ma poi devi fare tuo quel che vedi”.
Qual è la squadra che con i suoi atteggiamenti ti ha messo più in crisi?
“Non c’è né una in particolare. Capita di trovare squadre che hanno atteggiamenti poco concilianti in una determinata gara, soprattutto per le proteste, ma cerco sempre di non farmi coinvolgere e di rimanere sereno”.
Qual è la cosa più imbarazzante che ti è successa nel calcio?
“Fortunatamente non ho mai avuto episodi particolarmente sgradevoli”.
La partita di calcio che non dimenticherai mai?
“ Ad onor del vero sono molte le gare che mi piace ricordare, non solo perché credo di averle dirette bene, ma anche per i bei momenti vissuti nel terzo tempo”.
Hai qualche rimpianto?
“Mi sarebbe piaciuto poter dirigere una finale di campionato, ma devo ancora fare esperienza per questo”.
Quali pensi siano le tue caratteristiche più apprezzate dalle squadre?
“ Sicuramente la capacità di dialogo unità ad un alto tasso di sopportazione…”