Conclusa, con qualche partita rinviata, anche la terza giornata del campionato Carnico.
In Eccellenza comanda il Tilly’s Pub Sutrio, capace di infierire una cinquina sul campo amico all’ASD SPQR: a segno due volte Roberto Straulino poi Marco Ivancea, Alessandro Intilia e Massimiliano Di Giusto; agli ospiti non basta la doppietta di Massimo Quaglia. Due vittorie e un solo pareggio in questi primi 240 minuti per i ragazzi di Sutrio, i quali però potrebbero essere superati dal Rigolato in caso di vittoria nel recupero (partita rinviata causa pioggia e grandine). Nell’altra gara vince e prende i primi due punti nel campionato il Muec, 1-5 sull’Ibligine ora all’ultimo posto. Ha parlato della partita per i vincitori Ivan Gallizia: “Dominio ospite nel primo tempo che si conclude per 1-4. Nel secondo tempo invece il risultato è stato gestito, anche se abbiamo sbagliato un goal a porta vuota e colpito un palo sulla cui respinta è arrivato però l’1-5. A segno per noi Balossi, poi doppiette di Tolazzi e Agostini; per l’Ibligine ha segnato invece Tissino“.
In prima categoria fa ancora la voce grossa il Paularo, addirittura vincitore per 5-1 sul Betania. Come ricorda Michele Vuerli: “Le reti sono state messe a segno da Baschiera, Forgiarini, Galante e doppio Di Gleria (ora capocannoniere con sei reti); tutto è stato deciso nel primo tempo. Il Betania si è comunque presentato con un solo cambio a disposizione“. Di Bello, sempre dall’angolo del Betania, indica addirittura il Paularo come una delle più serie candidate alla vittoria finale. Segue ad un solo punto di distanza la Dognese che grazie ad un goal di Devis Felice riesce ad avere la meglio sul Davar. Anche il Malborghettone cerca di rimanere in scia alle prime: fondamentale in tal senso la vittoria nell’ultimo turno contro il fanalino di coda Ampezzo, 2-1 il finale con firme di Michele Gregorutti, Roberto Mazzatinta e Silvano Frassinelli. Medesimo risultato ma vittoria per la squadra ospite tra Sclapeciocs e Arta Terme: doppietta da due punti di Giovanni Lowenthal, completa il gabellino Massimo Collavini.
Cristian Tulissi