Ebbene si, di nuovo contro il Crazy Team, ma quest’anno ha un sapore diverso. Ora il campionato di calcio a 5 del collinare, nelle due manifestazioni amatori e collinare, è composto da circa un centinaio di squadre: ma ben 20 anni fa le squadre che iniziarono questa avventura erano solo quattro, e di queste quattro le uniche che possono dire di essere state sempre presenti in questi vent’anni sono proprio il Crazy Team e i Troncos. Non voglio dare meriti che magari non ci sono, ma penso che, sicuramente, se siamo arrivati ad un campionato di queste dimensioni, è anche grazie a quelle quattro squadre pioniere e anche grazie a queste due che, negli anni, sono state sempre presenti e forse, almeno agli inizi, un punto di riferimento. La storia delle due squadre non è simile: diciamo che il Crazy ha puntato alla qualità, con una bacheca degna di nota e di prestigio, mentre i Troncos hanno una bacheca misera, ma hanno puntato alla quantità e possono dire di aver fatto tutte le manifestazioni indette dalla LCFC negli anni (tranne un anno la coppa Friuli). Sicuramente penso che la vittoria più grande che possono condividere è l’essere riusciti a resistere nel tempo, cosa non facile e di notevole importanza. Nella storia della LCFC ci sono state molte squadre decisamente vincenti ma che sono durate come una meteora: ma sono poche quelle che riescono a durare nel tempo compatte e con gli stessi principi. Concludendo: COMPLIMENTI A QUESTE DUE SQUADRE!
I nostri incontri sono stati tanti e decisamente vivaci: non si pensi siano state partite a vino e tarallucci, ma a volte delle vere e proprie battaglie. A tratti abbiamo dato un bel da fare agli arbitri, ma fuori dal campo non ricordo ci siano stati mai strascichi e, ad onor del vero, con la vecchiaia che avanzava ci siamo sempre più calmati. Certo, sarà mia premura recuperare (pensavo di averlo e spedirlo agli amici del Crazy) il primo articolo della prima giornata del campionato di vent’anni fa, e vi dico solo il titolo: “DOV’E’ FINITO LO SPORT”. Ora, con l’esperienza e la maturit,à questo titolo fortunatamente è decisamente improbabile.
Dopo questa apertura dedicata ai remake, passiamo alla partita, anche se preferivo parlare ancora del passato (che forse era meglio). Diciamo immediatamente che la vittoria del Feletto è ampiamente meritata e gli ospiti si sono dimostrati superiori per lunghi tratti della partita: nonostante questo, sono rabbuiato da come la mia squadra abbia alzato bandiera bianca. Stavano riuscendo a restare in partita e poi il loro break ci ha colpito ed affondato bruscamente.
Il primo tempo inizia per noi come una pubblicità. La pubblicità che mi ricordano i primi due minuti di gara è quella dei cerini dell’eiaculazione precoce: infatti ci siamo eccitati, e abbiamo segnato subito, per poi sparire, e non solo siamo spariti ma abbiamo svegliato il can che dormiva. Il primo tempo è stato decisamente a favore degli avversari e, a tratti, un agonia difensiva: non riuscivamo a prendere le misure ed, in particolare, il solito Gustinelli ci ha fatto impazzire. Il numero delle loro occasioni è stato decisamente importante ma, nonostante questo, noi abbiamo avuto altre due illuminazioni e, senza sapere il perché, alla fine del primo tempo, eravamo ancora in partita. Un parziale alla fine del primo tempo di 4 a 3 per gli ospiti ci diceva che certe partite possono non avere un filo logico.
Il secondo tempo inizia con una squadra diversa: siamo concentrati e cominciamo a concedere poco e a costruire anche occasioni. Con molta fatica, ma grazie a tenacia e concentrazione, teniamo il campo e ora le azioni nella metà campo avversario riusciamo a costruirle anche noi. Se continuiamo a giocare cosi, in panchina si comincia a pensare che non sempre i più forti vincono: ecco, ho detto giusto, perché solo si comincia a pensarlo perché dobbiamo tornare alla realtà. A mio avviso, la svolta è data da un’azione fallosa da parte nostra, che l’arbitro non fischia. Il loro giocatore del Crazy protesta trastullandosi la palla ma…continuando a giocare: chi invece ascolta le proteste al posto dell’arbitro, siamo noi e così, in questa scena bellissima, Gustinelli palla al piede accelera e ci punisce. Ne conseguono proteste da parte nostra – inutili visto che, se l’arbitro non fischia, tu continui a giocare: ne consegue trambusto in mezzo al campo che si cerca di placare con un bel time-out. Se una squadra è vincente e l’altra no, è proprio in questi frangenti che si vede: c’è chi rientra in campo concentrato e non risente dell’accaduto e c’è chi rientra in campo pensando ancora a quello successo e con conseguente grande annebbiamento, e così, in men che non si dica, ci puniscono con due bei golletti. La partita continua con un equilibrio dato dalla tranquillità del risultato del Crazy, che controlla, e dalla nostra ormai sparita forza di reazione. Nulla di tragico: penso che la vittoria – come già detto – sia meritata; solo, mi sarebbe piaciuto rendergliela più dura fino alla fine. Peccato , ma questo ci insegna per l’ennesima volta che discussioni, anche se minime, non servono; ci insegna che la concentrazione è fondamentale e, per essere vincenti come il Feletto, si devono avere queste caratteristiche. Il Feletto, in occasione di ogni punizione è sempre attento, per vedere se può batterle velocemente o se deve batterla dopo aver chiesto la distanza; il Feletto è sempre concentrato e pronto a ripiegare appena persa palla ed è difficile sorprenderli; ed inoltre, sanno leggere la partita. Un neo soltanto, e magari rivedendo le immagini si può notare: noi alle proteste, giuste del giocatore avversario, ci siamo fermati e io ho giudicato dei pirla i miei giocatori, ma dentro di me in fondo in fondo penso che probabilmente l’avrei fatto anche io. Non c’è nessuna accusa verso gli avversari, ma a parti inverse loro come l’avrebbero presa?! Ai posteri l’ardua sentenza.
Ok, punto e a capo, siamo pronti per la prossima e resettiamo il tutto, un bocca al lupo al Crazy per un campionato pieno di soddisfazioni in quest’annata particolare e un bel in cu..o alla balena per noi per il proseguo.
Ora i voti, che sono bassi, ma del resto abbiamo perso e sofferto gli avversari oltre misura; ma rivedendo la partita, si capisce che i nostri demeriti finiscono dove iniziano i grandi meriti degli avversari.
CALLIGARO: onesta partita, molto concentrato in difesa, cerca di arginare gli avversari ed in parte ci riesce; lo scopriamo decisamente positivo in fase offensive , nonché autore di un bel gol di rapina. Nel complesso, una partita al limite della sufficienza. VOTO: 5/6 ONESTO LAVORATORE.
COLLAUTTO: inizio con il botto e poi…si scioglie. Spero per lui che non prenda sottogamba il campionato amatori: molti suoi coetanei in passato l’hanno fatto e, a fine anno, ogni volta la squadra retrocedeva, e lui dovrebbe saperne qualcosa. Il campionato è, come tutti, un campionato dove vincere non è facile e bisogna dare il massimo di impegno e di concentrazione. Si nota che non è ancora integrato con i tempi con la squadra, ma questo è solo una questione di tempo e poi aspetto il giocatore che conosco, che può e deve farmi la differenza. VOTO: 5 ASPETTANDO QUELLO VERO.
DE MARCHI: anche lui non riesce ad entrare pienamente in partita e, pur dannandosi, non riesce a far cambiare l’andamento dell’incontro. Si sposta come suo solito su tutto il campo ma, contro questa squadra, è difficile trovare varchi e lui ne soffre in modo particolare, andando a tratti in confusione. VOTO:5 ½ ANNEBBIATO.
GIANDOMENICO: è difficile capire e giudicare la partita di Ettore: in attacco alterna cose decisamente egregie – vedi la rete – a momenti di insistenza sulle azioni personali strani. Anche in difesa, a tratti, è attento e incisivo, mentre, a tratti, si perde l’uomo. Difficile capire: di certo è che la sua presenza in campo si sente. VOTO: 5/6 ENIGMA.
RIVA: a mio avviso, il suo compitino lo svolge. In difesa cerca di mettere in campo tutta l’esperienza che ha per arginare gli avversari e non fa male, mentre in attacco tiene poco palla cercando di farla girare. Cerca gli spazi per dettare il passaggio, non sempre con fortuna, ma l’intenzione è positiva. VOTO: 6 – – SOLDATINO.
ROSSO: come spesso accade, si prende sulle spalle la fase difensiva e, in particolare, si trova in marcatura i più tosti della squadra; soffre e soffre molto ma, piano piano, prende le distanze e riesce a marginare in parte l’onda d’urto avversaria. Una nota: è l’unico che ostacola Gustinelli nell’azione famosa della paralisi collettiva. VOTO: 6 – ATTENTO.
TOSOLINI: prende 7 reti e 4 pali e, nonostante tutto, la sua gara non è da giudicare malissimo. E’ costantemente messo sotto pressione e deve resistere alla incursioni incessanti degli avversari, in particolare il primo tempo. Per fortuna sua, non tutte le partite sono di questo genere. VOTO: 5 ½ ASSEDIATO.
BITTOLO: la squadra perde, cerca soluzioni varie con i cambi, ma senza molta fortuna e – cosa incredibile –inizia a trovare il bandolo della matassa nel momento in cui in campo ha la squadra meno logica. VOTO: 5 ½ INCERTO.