Eccoci qua di nuovo a scrivere, sul nostro amato blog, un nuovo articolo, dopo le vacanze di Pasqua trascorse con parenti e/o famigliari, nella nostra amata regione o altrove.
L’argomento dell’articolo di oggi è la salute in sintonia con lo sport.
La salute è l’autonomia di ogni essere umano, come le batterie al litio di notebook, tablet e smartphone, se preservata con molta cura e attenzione ci permette di vivere a lungo e di raggiungere il traguardo del centenario della nostra nascita insieme ai nostri cari.
L’idea della stesura di questo articolo, mi è venuta un giorno della settimana antecedente le vacanze pasquali, quando sulla gazzetta prima e sulla pagina facebook della nostra lega poi, ho letto l’articolo riguardante la vicenda che ha visto coinvolto, il giocatore del Livorno, Piermario Morosini, in particolare su chi e come doveva usare il defibrillatore, che poteva forse salvare una vita umana. Scorrendo l’articolo si legge che erano presenti ben 4 medici qualificati e che erano in grado quindi di poter usare quel macchinario che come si dice in friulano: “al permet di no fa laa di che ate bande il malaat”. Voi cari naviganti di internet in merito a questa vicenda che ne pensate???
Secondo me in Italia non c’è stata una presa di posizione su chi deve usare i defribrillatori nei campi di gioco, secondo me tutti dovrebbero seguire dei corsi inerenti a questa tematica, e quindi deve essere presente almeno uno per ogni campo di gioco, che può essere un dirigente, un arbitro, un medico; anche la nostra Lega ne ha fatti diversi di cui uno l’ho potuto seguire in prima persona, e devo dire che è stato molto utile in quanto, gli addetti della croce rossa hanno preparato una lezione altamente professionale sulle tematiche del primo soccorso, sia a livello teorico e sia a livello pratico, facendo provare a noi partecipanti come ci si doveva comportare in determinate situazioni.
Un’altra riflessione nasce dal fatto che chiunque, arbitri o atleti che praticano questo sport sia a livello amatoriale, dilettantistico e professionistico minimo una volta all’anno sono sottoposti alle visite mediche, e quindi dovrebbero emergere eventuali anomalie. Secondo me, bisognerebbe sottoporre gli atleti a più visite nell’arco dell’anno e in una di queste stilare il certificato di idoneità sportiva, in modo da monitorare la salute e tutto ciò che è legato, e a mio avviso se è fatto con rigore può portare a limitare questi casi. Poi si sa il destino a volte gioca brutti scherzi.
Un’altro fattore per fare una buona attività sportiva è da ricercare nello stile di vita e nella dieta di ogni sportivo, è chiaro che una dieta equilibrata può se non altro minimizzare i problemi cardiaci o di salute…
Lo sport può essere un’alleato nel mantenere una vita sana e in forma, ma se usato in modo inappropriato può essere un nemico e purtroppo in certi casi anche letale
Voi sportivi e amanti del calcio che ne pensate, vorreste che la Lega programmasse diversi corsi dedicati a queste tematiche e rivolte a tutti e in particolare riproponesse il corso effettuato con la collaborazione della Croce Rossa come ho scritto nelle righe sopra?!?
Lo sport deve essere un piacere praticarlo sia a livello individuale, quindi star bene dal punto di vista fisico, che in compagnia, e non un mezzo per morire!! [cit. personale]
A.Bertossi