Il 2 agosto scorso, sulle pagine del Messaggero Veneto, è stata pubblicata un’intervista al presidente regionale della FIGC nella quale, parlando delle ragioni che avrebbero determinato il calo di iscrizioni ai campionati FIGG, lo stesso afferma che: “Mi riferisco alla concorrenza dei molti enti di promozione sportiva, che permettono la pratica del calcio già a 18 anni senza il rispetto di alcun tipo di regola privando la Figc di importanti risorse umane. Per tacere del secco rifiuto a sottoscrivere le convenzioni che abbiamo loro proposto per una regolamentazione che tenesse conto dei reciproci interessi”.
La Lega Calcio Friuli Collinare nel stigmatizzare nel modo più fermo tali affermazioni diffamatorie,
– ricorda che alle manifestazioni della LCFC partecipano annualmente oltre 250 associazioni e circa 9.000 tesserati e che tale attività è continua da oltre 30 anni. Ne deriva che è semplicistico e illogico associare, anche solo in parte, alla LCFC il fenomeno della decrescita delle squadre FIGC, che è invece relativamente recente;
– comprende però che sia più comodo, anche in un’ottica demagogica, imputare ad altri i propri problemi;
– evidenzia che parlare di concorrenza significa non comprendere il movimento amatoriale che ha obiettivi diversi, e quindi non concorrenziali, da FIGC, in particolare il privilegio della prestazione relativa su quella assoluta e conseguentemente l’aggregazione e la socializzazione;
– ritiene gravemente offensivo pensare che per i tesserati della LCFC un campionato valga l’altro perché chi si iscrive alle nostre manifestazioni fa una scelta consapevole di appartenenza e di condivisione di ideali e obiettivi;
– valuta l’affermazione per cui la LCFC sottrarrebbe risorse alla FIGC espressione di un ingiustificato atteggiamento di superiorità, come se la FIGC fosse portatrice di un interesse superiore a quello dello sport amatoriale;
– risulta incomprensibile la ragione per cui la LCFC dovrebbe sottoscrivere una convenzione che impedirebbe a chi lo desidera di praticare il calcio sotto un’egida diversa da quella FIGC;
– ricorda alla FIGC che, al fine di emarginare i giocatori violenti da entrambe le organizzazioni, la stessa è stata invitata invano dalla LCFC a sottoscrivere una convenzione che preveda il riconoscimento reciproco delle sanzioni disciplinari irrogate, anche in considerazione del medesimo livello di professionalità che hanno gli organi giudicanti di entrambe le organizzazioni;
– comprende la difficoltà di FIGC a sottoscrivere una simile convenzione dato che la stessa presuppone una cultura di rispetto e di reciprocità che alla stato, viste anche le recenti dichiarazioni, manca del tutto;
– giudica false e diffamatorie le affermazioni secondo le quali la LCFC non avrebbe regole, quando è vero il contrario, essendo le nostre regole senz’atro più modulate, semplici e trasparenti di quelle della FIGC.