Sedegliano.
Il Campeglio 1996 è il nuovo re di Coppa Collinare grazie al sigillo pesante di Traore Modibo e Basso e soci possono esultare dopo un match in cui un ostico e mai domo Bar Montecarlo, ha visto svanire il sogno di ottenere il secondo titolo nei minuti finali. E’ stata una partita nella partita visto che le due squadre si conoscono da illo tempore, un vero derby con qualche sfottò e sano tifo che hanno messo sale alla sfida. Se lo squadrone di Povoletto, alla sua terza finale, arriva a Sedegliano in pullman, il Campeglio arriva alla spicciolata. Si percepisce la tensione di una finale quando i giocatori escono dagli spogliatoi con espressioni facciali che raccontano la loro concentrazione, con lo sguardo rivolto al campo e, forse, con la preoccupazione di chi sa che deve dare il massimo sforzo per difendere i colori della sua maglia. D’altro canto, anche se amatoriale, una finale è sempre una finale e chi è giunto fino a qui, dopo un torneo che gli ha dato grandi soddisfazioni, vorrebbe mettere un ulteriore ciliegina sulla torta. Si sa che qualcuno dovrà abdicare e che qualcun altro gioirà ma bisogna provarci, mettere in campo tutto. E i giocatori lo sanno. Forse per questo la partenza è contratta, con le due avversarie che provano a studiarsi. Pochi minuti e il Campeglio accelera e Lunari, il portiere del Montecarlo, già in avvio, deve superarsi in un paio di occasioni. Mister Chiandetti, capisce che deve sistemare alcune marcature per dare più equilibrio alle manovre di un Bar Montecarlo che prova a sfruttare velocità ed intraprendenza di Peressutti e Fantin. Sono proprio loro due, nell’arco di 10 minuti, a creare scompiglio nella difesa del Campeglio. In due occasioni, i difensori si oppongono alle loro giocate in maniera rude, contatti che fanno gridare al rigore. Ma per Puntel le azioni sono regolari. La gara rimane in equilibrio, il gioco non è fluido ma frammentario e poche sono le occasioni da rete. Unico lampo da segnalare è la punizione di Alberto Cudicio deviata sopra la traversa da Lunari allo scadere del primo tempo. Nella ripresa mister Basso prova a dare vivacità all’attacco del Campeglio. Inserisce Medves e Traore per dare più profondità alle azioni. Questo consente a Fiorita di essere più libero dalle marcature e di avere più occasioni per inserirsi sulla fascia e andare al cross. Anche se il Campeglio sembra essere più vivace, è il Montecarlo a giocarsi le sue carte rendendosi insidioso soprattutto da calci piazzati. Come al 25° quando una punizione di Marchina innesca Fantin, capace di anticipare il suo marcatore e calciare a rete trovando la replica di un grande Bortoluz. L’episodio chiave al 30°: fuga sulla destra di Fiorita che va sul fondo e prova un cross deviato in angolo. Qui però ci sono delle proteste, a onor del vero inutili, di Sara, che guadagna la seconda ammonizione e viene espulso. Montecarlo non riesce a dare subito ordine alla difesa e paga l’inferiorità numerica. Corner battuto da Medves, stacco imperioso di Traore e palla nell’angolino dove il numero uno avversario non può arrivarci. Il team di Povoletto non ci sta e, gettando il cuore oltre l’ostacolo, prova a raggiungere un pareggio sfiorato due volte allo scadere: prima con una fucilata, su punizione, di Medves e poi con Marchina che, all’ultimo respiro, da posizione favorevole, calcia fuori. Grande festa per il Campeglio, per la prima volta capace di centrare questo traguardo, mentre serpeggia delusione tra le fila di un Bar Montecarlo che, a caldo, contesta civilmente l’operato del direttore di gara. Complimenti, oltre alle due contendenti per lo spirito con cui hanno affrontato questo delicato match, agli Atti Impuri, prodigatesi per gestire un organizzazione dell’evento impeccabile.
Campeglio nuovo re di Coppa. E’ Traore il suo asso nella manica