Black Panthers, un nome che richiama alla mente un movimento rivoluzionario afroamericano di fine anni sessanta o un felino del nord America. Ma i fondatori di questa associazione, per il nome, pare abbiano preso spunto da una leggenda nata, nel proprio paese, negli anni 80.
In quel periodo si narrava, senza però che nessuno l’abbia vista, di una pantera nera, probabilmente scappata da un circo, che si aggirava per i campi di Lauzacco. Quell’immaginario collettivo probabilmente lasciò un segno indelebile tanto che quando fu creata l’Associazione, in ricordo di quella situazione, si decise di denominarla Black Panthers (Pantera nera). Forse con l’intento di creare un alone di mistero intorno alla squadra, forse perché le caratteristiche della pantera venivano abbinate a quelle che, idealmente, potevano avere alcuni componenti della rosa quali agilità, rapidità e capacità di sorprendere. La squadra milita due anni in UISP ma non trova quegli entusiasmi che solitamente portano a continuare un rapporto. Da qui la decisione di calcare le scene del campionato amatori calcio a 5 targato Lega Calcio Friuli Collinare, una kermesse diversa dove poter cercare qualche bella soddisfazione. Di questa bella realtà, il cui presidente è Andrea Qualizza, ne abbiamo parlato con il responsabile del calcio a 5 Luca Braida.
Luca, come sono stati i vostri inizi?
“Siamo un gruppo di amici che ha voluto condividere una passione comune e che punta sostanzialmente al divertimento. Inizialmente, nei primi due anni abbiamo giocato in un altra realtà faticando a trovare le giuste misure e risultati esaltanti. Ma non ci demoralizziamo. Giocare rimane un piacere”.
Quali sono gli obiettivi che pensate di raggiungere nel Campionato amatori?
“Non ci siamo posti obiettivi. Non conosciamo il livello di questa manifestazione per cui non facciamo alcun pronostico”.
Raccontaci la tua squadra…
“Veniamo tutti dal comune di Pavia di Udine, abbiamo un età media sotto i 30 anni e molti di noi hanno qualche esperienza maturata su altri versanti. Al momento abbiamo una rosa ristretta, circa 10 persone, ma confidando sulla continuità e affidabilità di tutti contiamo di fare un buon campionato all’insegna dell’amicizia e del divertimento”.
Come mai la scelta di cambiare campionato?
“Molti dei miei compagni hanno spinto per cambiare campionato con l’intento di trovare nuovi stimoli, confrontarci con altre realtà, metterci alla prova con formazioni diverse e provare nuove esperienze sportive”.