Sta per concludersi la pausa estiva: qualcuno avrà proseguito a giocare nei tornei estivi, qualcuno si sarà dedicato ad altre discipline che durante l’anno può praticare con meno continuità (tennis, montagna, nuoto, …), altri si saranno goduti il relax delle vacanze dandosi da fare con impegno massimo… all’inattività ed ai barbecue!
Riprendere gli allenamenti con la propria squadra può quindi richiedere un approccio ed un impegno anche molto diverso tra chi si è mantenuto “in forma” e chi arriva un po’ “impreparato”.
In entrambi i casi il periodo preparatorio ha obiettivi comuni che devono mettere l’atleta nelle migliori condizioni possibili per giocare una partita al massimo delle proprie possibilità.
Il nemico più temibile per il calciatore amatore è il precoce insorgere della fatica: in situazioni di affaticamento cervello e muscoli rispondono meno bene, diminuisce l’intensità del gioco, aumentano le possibilità di subire una rete, ma soprattutto ci si espone con maggior probabilità al rischio di infortunio.
Quali accorgimenti adottare per aumentare il proprio livello di fitness e scongiurare tali rischi?
La tendenza generale è quella di iniziare a giocare da subito a tutto campo e di emulare esercitazioni particolarmente divertenti viste nelle immagini televisive di qualche ritiro estivo. Non sempre questo approccio è il più indicato per l’atleta amatore. Più spesso è preferibile avvicinarsi gradualmente al minutaggio e alle intensità della partita seguendo un criterio di progressione.
La corsa è il mezzo allenante che più di tutti permette di colmare i deficit di condizione. Su questa “base aerobica” sarà poi possibile collocare le altre gestualità, solitamente eseguite ad intensità più elevate (uno sprint, un dribbling, ecc…); inoltre, grazie a questa “base” sarà possibile recuperare con più facilità dopo le fasi ad alta intensità.