Sono a commentare due partite che, a causa di impegni famigliari, non ho potuto seguire ma, grazie a vari confronti, ho potuto focalizzare e dare un commento giornalistico.
Nella partita disputata in quel di Tarcento per il campionato amatoriale, ci siamo presentati con una formazione che sta cercando di ritrovarsi e, nonostante le nostre deficienze fisiche, siamo riusciti a stare in partita e abbiamo ricominciato a giocare. In fase offensiva abbiamo ricominciato a farci vedere e, oltre alle tre reti, siamo riusciti a tenere impegnato il loro portiere costantemente: logicamente, le nostre amnesie difensive ci sono e vengono sempre punite severamente, e la nostra concentrazione in questa fase non è esaltante. Il risultato ci sta e lo accettiamo: certo, se poi, senza offesa, un arbitro riesce a fischiare nel mentre di un’azione in attacco e mentre noi segniamo, un po’ ci secca. Nulla da dire: il primo fischio è arrivato mentre noi stavamo tirando, ma aspettare un fallo laterale, una rimessa dal fondo o che il gioco sia a centrocampo in fase di stallo non era meglio? Va bene la sconfitta ma, siccome non protestiamo mai sopra le righe, non ci sembra giusto essere vittime sacrificali!!! Vi faccio solo una domanda: se capitava ad altre squadre un po’ più calde? Ok, lasciamo stare e cerchiamo di continuare sulla strada della rinascita.
Si è notato un Cotrer che rivede la porta, anche se ha difficoltà nel pronto rientro in fase difensiva.Un Pasquale che continua nel suo periodo incubo, ma di positivo c’è che ne è conscio e deve solo rimboccarsi le maniche e ricominciare. Un Amat che deve dare di più: quest’anno non è riuscito ancora ad essere ai livelli a cui eravamo abituati, e il resto della squadra che, purtroppo, si è adeguata al ritmo di quelli non in forma, piuttosto che tirarli su. Prendiamo la strada giusta e torneremo ad essere quelli che sanno giocare a calcetto e che si tolgono qualche soddisfazione.
La seconda partita ci vede impegnati in quel di Nimis, e arriviamo carichi ma, a quanto pare, non basta. La partita è combattuta e con vari ribaltamenti di fronte: purtroppo, a turno, facciamo degli errori singoli in fase difensiva e veniamo puniti. È un peccato, perché sviluppiamo gioco e creiamo tanto ma, si sa, finalizziamo poco e vedere tutti questi sforzi vanificati da errori banali non è il massimo. Comunque, l’importante è aver continuato nel giocare bene e con voglia di far bene, la strada è quella giusta. Logicamente, con la squadra che il presidente aveva dato al Mister si aspettava ben altro risultato: il Mister si era presentato con la patente miracolata, ed era pronto anche lui ai miracoli si pensava ma, a quanto pare, aveva finito il bonus. Il presidente sta meditando…
Nelle ultime tre partite ho fatto giocare in categoria quasi sempre gli stessi e, a scanso di equivoci, vorrei fare una precisazione: non ho fatto due squadre distinte, ma è stato solo un insieme di coincidenze. Il fatto di avere vari giocatori che rientravano da infortuni, il fatto di avere vari giocatori che devono recuperare una condizione mentale, e il fatto di voler fare acquisire consapevolezza dei vari valori di ciascuno dei giocatori, mi ha fatto fare determinate scelte – più o meno giuste, a seconda dei punti di vista. Comunque, deludo o esalto subito tutti a seconda di come la pensiate: non ci sono due squadre, ma solo UNA e, quindi, i vari cambi ritorneranno e continueranno ad esserci. Lo so, molti diranno che questo non porterà risultati, ma per prima cosa vi dico che nel calcio non esiste la controprova e, per secondo, è che negli anni sono stati fatti tanti tentativi e la strada giusta non è stata mai scritta in modo indelebile. E poi si sa, il Presidente è sempre più vecchio e cocciuto (Alzheimer , aterosclerosi, uso di stupefacenti, ecc.) e continua nelle sue utopistiche idee, ma è sicuro che la persona viene prima del risultato, e non il risultato prima della persona. Forse è solo un idealista del c..o, ma è fatto così e chissà se alla fine i fatti gli daranno ragione… Speriamo…